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Migliaia di donne sono scese in piazza anche a Cosenza ieri per la giornata indetta in tutta Italia, dedicata alla dignità delle donne. A Cosenza hanno sfilato tantissime donne con in mano palloncini rosa e cartelloni. Ma anche gli uomini erano presenti, studenti, professionisti, cittadini, uomini impegnati nella politica istituzionale, associativa e di movimento. Mariti, papà, fidanzati, compagni, figli.
Il monito comune è stato quello di non insistere sulle vicende e i protagonisti delle vicende di cronaca che hanno suscitato tanta attenzione (“caso” Ruby-Berlusconi), ma di capire e criticare quali comportamenti e quale immaginario delle figure maschili e femminili emergono nella nostra realtà.
Cosenza dunque, si è unita all’urlo di tutte le altre città italiane ed europee, per chiedere le dimissioni di Berlusconi e difendere la dignità delle donne. Il breve corteo cittadino partito da piazza Kennedy era capeggiato dalle organizzatrici della manifestazione cosentina, Eva Catizone in testa, che insieme reggevano lo striscione con su scritto: «La libertà e la dignità non sono in vendita». Nessuna bandiera politica o sindacale si è vista sventolare tra la folla, ma molti cartelli e striscioni con slogan dal sapore amaro: «A Craxi tirammo monetine, a Berlusconi tireremo profilattici», oppure «Meno concorsi di bellezza, più concorsi». Ma il carattere che si è voluto dare alla manifestazione di Cosenza è stato quello cultural-artistico: l’invito a portare con sé un libro, simbolo di libertà intellettuale, poesie e monologhi recitati da teatranti cosentine ai microfoni di piazza XI, e una generale presenza di esponenti della cultura cittadina.
Manifestazioni non solo a Cosenza ma anche a Lamezia, fra palloncini rosa e letture di poesie, sull’isola pedonale di corso Nicotera; a Roccella, nella piazza principale della città; a Crotone invece si è svolta una tavola rotonda alla Casa della cultura, promossa dalle donne della Cgil, e uno stand di Idv. A Cirò Marina una fiaccolata organizzata dalla scrittrice Francesca Gallello. Infine a Catanzaro, a piazza Felicetti la giornata di mobilitazione per le donne “Se non ora quando?”, suddivisa in tre momenti salienti: l’apertura con il reading de “Il campo” e poi alle 17 il sit-in nella centralissima piazza prefettura a due passi dal Palazzo del Governo. Gli slogan sono in linea con quanto accade nel resto delle città italiane e le facce sono quelle delle donne “normali”. In piazza diversi sono i sodalizi e le sigle mentre la Cigl provinciale propone un incontro al Caffè delle Arti con musica, poesie e filmati.
Rispetto per il valore professionale di DANILA TAVELLA VIBO VALENTIA – Anche le donne di Vibo Valentia hanno risposto all’appello lanciato dal direttore dell’Unità Concita de Gregorio mobilitandosi ieri pomeriggio per essere considerate con pari dignità degli uomini e non essere giudicate solo per il loro aspetto. A causa di un imprevisto (che ha provocato qualche polemica) la manifestazione, della durata di quattro ore, si è dovuta trasferire all’esterno del centro commerciale Vibo Center ma anche fuori al freddo in molti hanno preso parte alla lettura di poesie tutte al femminile di Neruda, Patrizia Cavalli e tanti altri autori ed anche la lettura dell’articolo 54 della Costituzione. Vi è stata anche una grande partecipazione al maschile. È intervenuta all’evento anche l’onorevole Doris Lo Moro la quale ha ribadito che «questo è un segnale di grande vitalità. Vi è una grande esigenza di partecipazione popolare ed oggi le donne di tutta Italia sono uscite di casa per dire la loro, per gridare il loro diritto ad essere rispettate per i loro valori professionali e non solo per il loro bell’aspetto». Polemicheper i localinegati

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