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L’inchiesta sui benefici della 104 nel mondo della scuola passa alla fase degli degli interrogatori dei docenti indagati per falso e truffa. Dalla prossima settimana, infatti, presso gli uffici della Procura di Cosenza sarà sentita la prima tranche di professori delle scuole secondarie superiori dell’area urbana che hanno beneficiato, secondo gli investigatori in modo illecito, della 104, legge che consente l’assegnazione di incarichi vicino al luogo di residenza per chi è invalido o ha a carico congiunti in situazione di bisogno. Tali docenti dovranno spiegare come hanno ottenuto tale beneficio. Saranno ovviamente valutate le documentazione a loro tempo consegnate presso l’Ufficio scolastico provinciale e i dirigenti scolastici. Il sospetto di base è che gli insegnanti sotto inchiesta abbiano di fatto dichiarato il falso, ottenendo il trasferimento a scapito di chi ne aveva davvero diritto. I primi docenti “invitati a comparire” sono in tutto trenta. Ma gli indagati superano di gran lunga il centinaio.
L’inchiesta è partita a metà dello scorso anno su iniziativa della stessa Procura bruzia, insospettita dall’elenco decisamente lungo dei docenti della provincia di Cosenza che hanno beneficiato della 104. Hanno fatto seguito le denunce di alcuni docenti, superati in graduatoria da colleghi che avrebbero ottenuto l’assegnazione dell’incarico facendo carte false. Nel corso delle indagini, da parte delle forze dell’ordine, sono state acquisite, presso l’Ufficio scolastico provinciale e in diversi istituti scolastici del comprensorio bruzio (e quindi Cosenza, Rende, Rogliano e San Marco Argentano), numerose documentazioni. L’inchiesta al momento riguarda solo il comprensorio di Cosenza, che include appunto Rende, Rogliano e San Marco Argentano. Ma l’indagine sta interessando l’intero comprensorio della provincia. Già avviati i primi contatti con le altre procure, ossia quelle di Paola, Castrovillari e Rossano. E da lunedì a Cosenza saranno sentiti i primi indagati.

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