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I tre giovani arrestati per possesso di stupefacenti dopo la morte del loro collega universitario, Gianluca Grillo, hanno risposto al gip Salvatore Carpino, del tribunale di Cosenza, negando di aver a che fare con la sostanza stupefacente ritrovata e sequestrata lunedì scorso, subito dopo la morte di Gianluca, 28 anni di Torre Melissa, noto come “Panda”, studente di Economia all’Unical. Hanno anzi detto che quella droga era proprio di Grillo e che loro si erano attivati per farla sparire dalla sua stanza ed evitare così che i suoi familiari la trovassero. Per i tre, Giuseppe Delia (compagno di casa di Grillo), Mattia Campilongo, e Davide Merando, al termine degli interrogatori il gip ha convalidato gli arresti, concedendo però ai tre l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza.
I giovani hanno ammesso che lunedì, poco dopo la morte di Grillo, andarono nella sua abitazione per prelevare la marijuana e nasconderla parte nella soffitta dello stesso edificio e parte nel giardino antistante lo stesso stabile. Delia consegnò poi agli agenti una busta in plastica, per metà contenente marijuana, nonchè diversi involucri in vetro contenenti la stessa sostanza, ammettendo di averne gettata dell’altra nel water. Intento comune dei tre universitari, che hanno negato di essere assuntori o spacciatori, sarebbe stato quello di proteggere il loro amico Gianluca, morto poche ore prima.
L’autopsia, effettuata mercoledì pomeriggio, chiarirà le reali cause della morte di Gianluca e per saperne di più ci vorranno novanta giorni. Ieri, nel frattempo, gli agenti della Mobile, su richiesta del pm Visconti, hanno proceduto col sequestro dell’intero appartamento che la vittima divideva coi suoi amici universitari. Ieri i funerali a Torre Melissa, con un’intera comunità a piangere la sua prematura scomparsa.

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