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COSENZA – Va avanti a colpi di lettere la disputa politica su piazza Bilotti. Se il Pse scrive a tutti i consiglieri, anche il sindaco Occhiuto ieri ha inviato una missiva a tutti i membri dell’assise per spiegare la sua verità. Che è molto semplice: «Il presidente nazionale dei Geologi – scrive il Sindaco – ha risposto in buona fede a una domanda mal posta su una perizia che in realtà era allegata solo al livello preliminare del progetto posto a base di gara». Fra l’altro il sindaco aggiunge che proprio quella aggiudicazione è stata annullata in un secondo momento per carenza documentale. il bando di gara è stato poi espletato nuovamente e la ditta risultata vincitrice ( l’unica che ha partecipato ai due avvisi di gara) ha dovuto seguire le leggi in materia. La procedura di appalto espletata dall’amministrazione prevedeva la redazione, in fase di aggiudicazione della gara, di un progetto definitivo, i cui contenuti minimi sono dettati dal DPR n. 207 del 2010 (Codice degli Appalti) all’art. 24. Il progetto presentato dall’aggiudicatario è risultato meritevole di approvazione, in quanto completo di tutti gli elaborati previsti dal Codice degli Appalti. Con riferimento alle indagini geologiche, il Comune fa sapere che «l’aggiudicatario della gara, oggi concessionario dei lavori, ha effettuato i seguenti studi: specifiche indagini geologiche, idrologiche, idrauliche e sismiche, identificazione delle formazioni presenti nel sito, studio dei tipi litologici, della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo, modello geologico e geotecnico del sottosuolo, con la caratterizzazione di tutti gli aspetti stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici, nonché il conseguente livello di pericolosità geologica e sismica, lo studio delle possibili interazioni tra i lavori e il contesto edificato circostante». Non solo. I geologi, incaricati dal concessionario, hanno poi elaborato apposite relazioni specialistiche, redatte ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008, nonché nel rispetto del Regolamento regionale n. 7 del 28/6/2012, dalle quali emerge inequivocabilmente la piena fattibilità geologico-tecnica dell’opera e si individuano le modalità di realizzazione della stessa, ai fini del perseguimento degli obiettivi del progetto e della sicurezza del complesso parcheggio interrato-contesto urbano circostante. Oltre a ciò, i geologi hanno installato un sistema di monitoraggio continuo delle condizioni idrogeologiche del sottosuolo, per la verifica delle previsioni di progetto in un arco temporale più lungo rispetto a quello di gara. Il progetto definitivo così redatto è stato sottoposto a verifica tecnica da parte di un ente certificatore terzo e conseguentemente validato. Fin qui la parte tecnica, anche se Paolini sostiene di non aver visto (nè lui nè la commissione controllo e garanzia) questi documenti. Ma nella lunga replica del sindaco c’è anche una parte politica in cui si esprime rammarico per un certo modo di interpretare il ruolo di minoranza consiliare. «Si tratta in pratica di questioni già affrontate e risolte da quasi un anno – dice il sindaco – ma è singolare che certa parte della minoranza le faccia riaffiorare con tanto clamore proprio nell’imminenza degli scavi per la realizzazione del parcheggio interrato. Anche su questo occorrerebbe porsi delle domande e ricevere delle risposte». «Si rassegni il consigliere Enzo Paolini – scrive Mario Occhiuto – perché mentre lui si attarda a parlare di una perizia che fa capo a una gara che tra l’altro all’epoca venne anche annullata, l’opera di rifacimento di piazza Bilotti non solo verrà realizzata nelle modalità previste, con il massimo sforzo per rispettarne i tempi, ma al momento prosegue a ritmo spedito».« «Riguardo alla cosiddetta ulteriore perizia – chiude il sindaco – è da quasi un anno che la relazione geologica definitiva è stata redatta, approvata e validata. Un falso problema, quindi; una polemica inutile di cui è difficile cogliere benefici per la città. La cosa certa è la mancanza di senso di responsabilità verso la cosa pubblica. E’ infatti evidente, in questa come in altre occasioni, una smania di demolire qualsiasi cosa possa portare il minimo consenso a chi la promuove; è evidente la rinuncia deliberata al confronto civile e ragionevole, alla proposta costruttiva. E tutto ciò senza il minimo scrupolo, senza chiedersi se alla fine sarà la città a pagarne le conseguenze».

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