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DA UN grande slargo ad una grande piazza: il Comune di Cosenza presenta così la piazza Bilotti che verrà. Il progetto redatto dagli uffici tecnici comunali e messo a gara (a fine aprile sarà affidato l’incarico per la progettazione esecutiva e i lavori) libererà la piazza dall’ingombro delle auto ma senza rinunciare al parcheggio. Il livello “strada” tornerà ai pedoni, con 5 mila metri quadri lastricati o attrezzati a giardino, concepiti come “un luogo sospeso”. L’immagine suggestiva nella relazione tecnica dell’opera viene rafforzata dalla previsione di una illuminazione notturna in grado di escludere la visione dei palazzi intorno e dare la sensazione a chi attraversa la piazza di trovarsi in uno spazio galleggiante della città. Non sarà uno spazio piano ma si solleverà su due lembi contrapposti. L’angolo sollevato all’altezza di corso Fera ospiterà una struttura polivalente vetrata che svetterà dal sottosuolo. Ospiterà un museo ed eventi di carattere culturale.

 

LO SPAZIO “IBRIDO” – Il parcheggio sarà interrato, guadagnando la capacità di 250 posti auto. Il progetto preliminare prevede che questo parcheggio sotterraneo non sia un luogo opprimente e angosciante: al contrario dovrà essere arioso e luminoso. Il museo polifunzionale vetrato giocherà qui una doppia funzione, perché contribuirà a dare luce ai due piani interrati e ibriderà il parcheggio stesso. Uscendo dalla propria vettura (si potrà sostare al secondo piano e in parte al primo) l’automobilista, infatti, entrerà in uno spazio ch ospita già installazioni e allestimenti, una sorta di anteprima delle mostre programmate all’interno del museo. Che sarà, come detto, uno spazio funzionale in grado di sfruttare il digitale e il web per le sue esposizioni, di ospitare convegni e laboratori scolastici. E siccome piazza Bilotti è la testata del Museo all’Aperto, nel progetto preliminare l’amministrazione suggerisce collocare lungo i margini della copertura svettante dal parcheggio un’opera d’arte: nel progetto definitivo se ne dovrà indicare forma e materiale. Perché «l’amministrazione comunale desidera che si tratti di un’opera creata “per” la piazza e non un’opera acquistata sul mercato dell’arte».

 

UN VECCHIO SOGNO – Il restyling dell’area, Palazzo dei Bruzi lo insegue dal 1998: allora si chiamava ancora piazza Fera e per riqualificarla l’amministrazione Mancini bandì un concorso di idee. Il progetto si trovò, ma non si reperirono mai i soldi necessari per aprire i cantieri: l’opera restò  ferma tra il libro dei sogni dei grandi investimenti  e i convegni di urbanistica. Fino a sette mesi fa, quando il sindaco Occhiuto rintracciò la misura adatta per finanziare l’opera nel Pisu, che Perugini aveva destinato ad un grande auditorium da realizzare nell’area del deposito ferroviario. Sedici milioni quindi arriveranno dal Pisu, il resto dai privati per un totale di 21 milioni di euro circa: consegna dei lavori prevista per l’estate del 2014.

 

LE POLEMICHE – Tante e infuocate. Perché chi nel ’98 vinse il concorso di idee, l’architetto Pietro Caruso, nelle scorse settimane ha rivendicato la paternità dell’idea progettuale e ha scritto anche all’Ordine degli Architetti. A suo sostegno è accorsa l’opposizione consiliare, capeggiata da Enzo Paolini, ricordando che il progetto di Caruso il Comune di Cosenza lo ha già pagato. Settecentomila euro, liquidati nel 2007 dal commissario La Rosa e che il Comune finirà di saldare alla Cassa depositi e prestiti nel 2015. « Le nostre opere non possiamo realizzarle con i progetti di sedici anni fa – ha replicato il sindaco Occhiuto appena tre giorni fa nel consiglio comunale richiesto su piazza Bilotti -. Una città si costruisce attraverso una visione strategica, ed una cosa non vale l’altra».

 

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