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Schiacciata tra l’auto pirata di Roma, l’infuocata vigilia del voto regionale e il caso Fifa che diventa caso di rinnovata “guerra fredda” Russia-Usa (molti i giornali che oggi usano questa formula) e si avvicina sempre più al “faraone” Blatter (non indagato)[1], la visita di Renzi ieri alla Fca Sata di Melfi ha visibilità diverse a seconda della testata. Il quotidiano torinese La Stampa apre puntando sulla frase con cui il premier sferra l’ennesimo attacco alla politica parlata («Non si crea lavoro parlando nei programmi tv») mentre Repubblica affianca alla dettagliata cronaca di Paolo Griseri e Roberto Mania un interessante fondo di Alberto Statera dal titolo “I selfie di Melfi e la Confindustria”. Perché un’altra lettura politica è proprio l’asse tra premier e ad (così il taglio medio nella prima pagina del Messaggero, mentre “La linea Renzi-Marchionne” recita il titolo d’apertura della Gazzetta del Mezzogiorno): un feeling che si consolida a scapito della Confindustria, sebbene ieri da Milano il numero uno di via dell’Astronomia, Giorgio Squinzi, abbia elogiato le riforme del governo. Sulla stessa linea il Resto del Carlino-Quotidiano nazionale dedica 3/4 di prima pagina alla foto dei due ieri nello stabilimento di San Nicola di Melfi.
Tutte le testate, presenti ieri in massa con i loro inviati di punta che hanno seguito il premier nella sua tappa tra la Puglia e la Basilicata, hanno poi messo in evidenza la rivendicazione del premier, che ha auspicato contratti sempre più stabili proprio grazie alla normativa introdotta da Jobs Act. Sul Sole24Ore si segnala un interessante approfondimento sull’indotto, con il Consorzio Amc cui fanno capo aziende con circa 2.500 addetti: «La costruzione di “modelli globali” – scrive Filomena Greco – sta spingendo tutta la filiera a intensificare la ricerca per fornire elevate performance qualitative». I numeri parlano di 600 assunti entro fine anno man mano che entrerà a pieno ritmo il nuovo orario con 20 turni alla settimana e 400 nell’indotto (in una generalizzata incertezza su numeri e scadenze, il quadro più chiaro è quello fornito da Griseri). 
Nando Santonastaso, firma di punta dell’Economia del Mattino, attacca il suo pezzo in prima pagina con la stretta di mano e lo scambio di battute tra Renzi ed Ennio Meccia, ingegnere di Termoli tra i progettisti della nuova Renegade. «Il premier – scrive – lo riconosce subito: “Lei è quello che mi ha portato la Jeep a Palazzo Chigi l’anno scorso”, li fa. E Meccia: “Sono io, ma adesso le mostro come la costruiamo”».
Solo il Fatto Quotidiano omette del tutto il blitz di Renzi in Sata (l’apertura riguarda il premier ma per una vicenda di appalti per un ospedale a La Spezia)[2], mentre il Giornale non ha un richiamo in prima su Melfi ma prefisce optare per il titolo su “Squinzi contro Palazzo Chigi”. «Confindustria – si legge in un box nella parte alta della pagina che richiama l’assemblea milanese di ieri – boccia il governo e la sua “manina antimprese”». Scelta ancora più drastica per Libero, che silenzia i due eventi mediatici di Milano e Melfi a favore del titolone sui vitalizi e la grande fotonotizia sull’incidente di Roma.

 

[1] Mirabile la sintesi della Gazzetta dello Sport, che sotto il titolo di apertura “Impresentabile” mette una foto a tutta pagina di Blatter tacitato da una grande X.
[2] A pagina 2, in basso, un pezzo di Salvatore Cannavò intitolato “Melfi, nasce la concertazione del selfie”.

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