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L’immagine del comandante Francesco Schettino,comandante della Costa Concordia, sarà tutelata da due legali calabresi: si tratta di Cataldo Calabretta e Davide Perrotta. 
I due civilisti cureranno eventuali cause di risarcimento danni per lesione dell’immagine di Schettino nel corso della vicenda del naufragio e durante lo svolgimento del processo. 
“Cureremo i rapporti con i media – hanno spiegato Davide Perrotta e Cataldo Calabretta – e cercheremo di tutelare l’immagine del comandante più volte lesa da ricostruzioni superficiali”. 
Il processo è ripreso questa mattina (lunedì 28 ottobre) con la testimonianza dell’ufficiale in addestramento Salvatore Ursino, presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da Civitavecchia all’urto contro gli scogli del Giglio. Secondo la sua testimonianza Schettino avrebbe ordinato l’aumento di velocità cinque minuti prima dell’impatto e subito dopo avrebbe urlato ”Madonna ch’aggio combinato”.
Gli avvocati Davide Perrotta, nativo di Paola e residente da anni a Roma e Cataldo Calabretta, cirotano di nascita, conosciuto per essere curatore dell’immagine di molti vip, seguiranno in prima persona il processo, tentando di riabilitare l’immagine del comandante. “Della sua persona innanzitutto – spiega l’avvocato Calabretta in una pausa dell’udienza – perché è stato preso di mira da un processo mediatico con un accanimento fuori dal comune. Mentre anche lui, come tutti, merita la presunzione di innocenza fino alla fine dei tre gradi di giudizio”.
E sulla frase di cui oggi si è riferito spiega: “Chiunque, quando capita un incidente, fa esclamazioni simili. Di per se non hanno valore assoluto”.

L’IMMAGINE del comandante Francesco Schettino,comandante della Costa Concordia, sarà tutelata da due legali calabresi: si tratta di Cataldo Calabretta e Davide Perrotta. I due civilisti cureranno eventuali cause di risarcimento danni per lesione dell’immagine di Schettino nel corso della vicenda del naufragio e durante lo svolgimento del processo. «Cureremo i rapporti con i media – hanno spiegato Davide Perrotta e Cataldo Calabretta – e cercheremo di tutelare l’immagine del comandante più volte lesa da ricostruzioni superficiali».

Il processo è ripreso questa mattina con la testimonianza dell’ufficiale in addestramento Salvatore Ursino, presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da Civitavecchia all’urto contro gli scogli del Giglio. Secondo la sua testimonianza Schettino avrebbe ordinato l’aumento di velocità cinque minuti prima dell’impatto e subito dopo avrebbe urlato «Madonna ch’aggio combinato».

Gli avvocati Davide Perrotta, nativo di Paola e residente da anni a Roma e Cataldo Calabretta, cirotano di nascita, conosciuto per essere curatore dell’immagine di molti vip, tra i quali Elisabetta Gregoraci e Roberta Morise, seguiranno in prima persona il processo, tentando di riabilitare l’immagine del comandante. «Della sua persona innanzitutto – spiega l’avvocato Calabretta in una pausa dell’udienza – perché è stato preso di mira da un processo mediatico con un accanimento fuori dal comune. Mentre anche lui, come tutti, merita la presunzione di innocenza fino alla fine dei tre gradi di giudizio». E sulla frase di cui oggi si è riferito spiega: «Chiunque, quando capita un incidente, fa esclamazioni simili. Di per se non hanno valore assoluto».

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