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«CHIEDIAMO le dimissioni dell’assessore Bellettieri e del suo dirigente al ramo. A oggi hanno dimostrato solo una grande incapacità amministrativa. Hanno sempre criticato la vecchia amministrazione di aver procurato con Cotrab il dissesto e ora ci troviamo con la stessa azienda e con un nuovo piano che non serve a nulla».
E’ l’appello dei lavoratori Cotrab, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico in città. Da tre mesi non percepiscono stipendio – come ormai abitudine consolidata – e non riescono ad ottenere risposte chiare né dall’assessore comunale ai trasporti Bellettieri, né dal suo dirigente né tantomeno dal primo cittadino. «Un immobilismo che adesso non ha più giustificazione», aggiungono. E’ dal 10 febbraio, infatti, che il nuovo piano di trasporto pubblico locale è stato approvato dal consiglio comunale e con effetti immediati.
Il nuovo piano, cioè, sarebbe dovuto entrare subito in esercizio. Ma a un mese di distanza tutto tace. Cotrab ha accettato la nuova offerta, di 8 milioni e mezzo di euro, da circa due settimane dopo estenuanti trattative con la promessa di consegnare a breve, su quelle risorse, il proprio piano industriale. «Piano – precisano i lavoratori – che dovrebbe essere discusso anche con lavoratori e sindacati ma nessuno ci ha convocati per questo, né azienda né amministrazione».
Intanto i giorni passano e le scale mobili di Santa Lucia, nonostante le mille firme per la riapertura raccolte dal comitato cittadino “Potenza città in movimento” e le 300 del Conservatorio di musica Gesualdo da Venosa, restano chiuse. Gli autobus, invece, continuano a circolare secondo i percorsi, le linee e gli orari del vecchio piano. «Cotrab – affermano i lavoratori – continua dunque a costare 45.000 euro al giorno al Comune di Potenza. E noi non sappiamo nemmeno se continueremo a lavorare e a che costo, se ci saranno questi tagli al personale oppure no. E’ un’indecenza. Non si può fare politica sulle spalle dei lavoratori».
Col nuovo piano, infatti, in tutto potrebbero venir meno 60 posti di lavoro su 154 unità. Ma ai lavoratori non è dato saperlo. La denuncia, ovviamente, non riguarda solo i livelli occupazionali. «A luglio – riprendono – Bellettieri ha esordito assicurando un nuovo piano che avrebbe cambiato il volto del trasporto pubblico a Potenza. Il risultato, invece, è un piano scritto in 20 giorni, come lui stesso ha pubblicamente dichiarato, senza tener conto dell’utenza, dei comitato di quartiere, di noi lavoratori, dei reali poli attrattori, con un atteggiamento di supponenza».
Il piano, infatti, concentrato solo sul trasporto su gomma, secondo i lavoratori ha delle grandi carenze: i tempi di percorrenza, brevi, inadeguati rispetto alla velocità commerciale che per i dirigenti che l’hanno redatto è pari a 18 chilometri orari mentre per i lavoratori è di massimo 8, considerando il traffico e il tempo necessario al passeggero di salire e scendere dal pullman. E ancora, l’assenza di servizi igienici al capolinea «violando ogni legge sulla sicurezza» e «le fermate non a norma, in quanto mancano gli 11 metri stabiliti per la fermata del mezzo e la ripartenza, le paline e l’adeguata segnaletica a terra».
Infine, le linee rurali quali Giuliano, Giarrossa, Dragonara e Cerreta con sole due corse, di cui una coincidente con quella scolastica. Se a tutto ciò si aggiunge, a loro dire, l’«incapacità amministrativa» di far partire il nuovo piano e gli stipendi arretrati, i lavoratori non solo chiedono le dimissioni di Bellettieri, ma anche del sindaco e non escludono la possibilità di bloccare il servizio «per le difficoltà – dicono –di arrivare sul posto di lavoro a causa della situazione economica in cui ci troviamo. Il trasporto è un servizio pubblico essenziale. Chiediamo pertanto – concludono – l’intervento immediato del Prefetto».

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