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POTENZA, 31 GEN – Il 28 febbraio 2013 era stato ‘licenziatò dal consorzio Cotrab (che a Potenza gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano e delle scale mobili) per ”raggiunti limiti di età” ma – in seguito alla riforma Fornero – l’Inps lo considerava disoccupato e non pensionato: il giudice del lavoro di Potenza ha poi condannato il Consorzio a reintegrare Luigi Buoncristiano (nato nel 1952) e a pagare le mancate retribuzioni dal mese di marzo 2013.
“Il 22 febbraio 2013 – racconta il lavoratore, difeso dall’avvocato Francesco Perone – il Consorzio mi ha inviato una raccomandata comunicandomi il licenziamento per ‘raggiunti limiti d’eta” e mi sono ritrovato nella condizione di essere considerato pensionato per l’azienda con cui lavoravo, ma disoccupato per l’Inps”. Buoncristiano ha espresso ”soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziaria nei confronti del Consorzio” e ha ricordato di essere stato ”oggetto negli ultimi anni di una serie di provvedimenti lesivi dei miei diritti, che sono stati inoltre praticamente ignorati da tutte le sigle sindacali presenti in azienda, costringendomi a combattere da solo le mie battaglie”.
Il lavoratore – che si è detto “a disposizione dell’azienda per riprendere il lavoro e in attesa di comunicazioni” – ha evidenziato che negli scorsi mesi anche la figlia è stata assunta a tempo indeterminato dallo stesso Consorzio sempre in seguito dalla decisione del giudice del lavoro che ha ritenuto illegittimo il comportamento dell’azienda la quale, in precedenza, di settimana in settimana, prima di interrompere i contratti interinali, la assumeva, poi la licenziava e nuovamente la riassumeva con contratti di pochi giorni.

Il 28 febbraio 2013 era stato “licenziato” dal consorzio Cotrab (che a Potenza gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano e delle scale mobili) per «raggiunti limiti di età» ma – in seguito alla riforma Fornero – l’Inps lo considerava disoccupato e non pensionato: il giudice del lavoro di Potenza ha poi condannato il Consorzio a reintegrare Luigi Buoncristiano (nato nel 1952) e a pagare le mancate retribuzioni dal mese di marzo 2013.

«Il 22 febbraio 2013 – racconta il lavoratore, difeso dall’avvocato Francesco Perone – il Consorzio mi ha inviato una raccomandata comunicandomi il licenziamento per “raggiunti limiti d’eta” e mi sono ritrovato nella condizione di essere considerato pensionato per l’azienda con cui lavoravo, ma disoccupato per l’Inps». 

Buoncristiano ha espresso «soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziaria nei confronti del Consorzio» e ha ricordato di essere stato «oggetto negli ultimi anni di una serie di provvedimenti lesivi dei miei diritti, che sono stati inoltre praticamente ignorati da tutte le sigle sindacali presenti in azienda, costringendomi a combattere da solo le mie battaglie».

Il lavoratore – che si è detto «a disposizione dell’azienda per riprendere il lavoro e in attesa di comunicazioni»,  ha evidenziato che negli scorsi mesi anche la figlia è stata assunta a tempo indeterminato dallo stesso Consorzio sempre in seguito dalla decisione del giudice del lavoro che ha ritenuto illegittimo il comportamento dell’azienda la quale, in precedenza, di settimana in settimana, prima di interrompere i contratti interinali, la assumeva, poi la licenziava e nuovamente la riassumeva con contratti di pochi giorni.

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