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di PIERO QUARTO
MATERA – Il Piano Casa approda in Consiglio comunale con i numeri per l’approvazione. Con qualche esitazione all’interno della maggioranza e una spaccatura nel Partito Democratico. A suggellare questa situazione giovedì pomeriggio sono arrivate le dimissioni del capogruppo del Pd, Angelo Cotugno che ha scritto: «comunico la mia decisione di mettere a disposizione del gruppo e del partito l’incarico di capogruppo del Pd, sono venute a mancare le condizioni per svolgere in maniera propositiva il lavoro, auspico invece che in questo modo si possano evitare contrapposizioni, condizionamenti inutili e dannosi». Cotugno conferma la spaccatura interna: «è evidente ed esplicita l’assenza di una posizione unitaria nel gruppo e nel partito in grado di fare sintesi. Andiamo in Consiglio con il gruppo diviso, senza una chiara posizione nel partito e con la stessa maggioranza divisa e perplessa ma probabilmente con i numeri sufficienti per approvare il deliberato». Cotugno annuncia di «non poter sostenere la proposta di delibera avendo tentato fino all’ultimo una mediazione. L’approdo in Consiglio con posizioni così divergenti è un errore politico gravissimo».
Ma di fatto e con Fli e Pdl pronti a votare a favore della delibera, i numeri della maggioranza non mancano. Ci sarà solo da capire quale sarà la portata della spaccatura interna al Pd e alla maggioranza e se il “soccorso” dell’opposizione sarà essenziale per votare il Piano. Ma questo si capirà solo in Consiglio. Nella tarda serata di giovedì il gruppo e la segreteria del Pd hanno respinto le dimissioni di Cotugno a cui hanno chiesto di ripensarci e di aprire un confronto all’interno del partito sui temi urbanistici. Il dado però pare essere tratto. In Consiglio si avranno le ulteriori risposte.

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