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Il sindaco del Pd di Craco, piccolo comune del materano, pare abbia invocato l’intervento del Prefetto e delle forze dell’ordine per far sloggiare dalla città vecchia – una delle location del film di Mel Gibson The Passion – un pastore che tra quei ruderi fa pascere le sue pecore.
La ridicola “annunciazione” è apparsa anche sui quotidiani nazionali. Una blasfemia che non tocca il sacro ma il profano, essendo la preoccupazione del Primo cittadino legata alle lamentele dei turisti-pellegrini i quali si trovano a passeggiare tra olezzo ed escrementi. L’allevatore, ovviamente, non ne vuole sapere di allontanarsi da lì e rivendica il diritto di fare ciò che i suoi omologhi ed avi fanno dai tempi di Cristo ed ancora prima. Del resto, come immaginare un presepe senza pecore o l’avvento del Signore senza una stalla maleodorante? Chi viola la sceneggiatura religiosa non è dunque questo faticatore che si guadagna il pane col sudore della fronte ma l’amministrazione comunale la quale teme di perdere visitatori a causa degli eccessi fisiologici di qualche ovino. E’ vero che gli ospiti bestemmiano ad ogni passo per le merde calpestate ma è il prezzo da pagare per rivivere lo spirito di un’epoca in cui le attività agricole erano la principale fonte di sostentamento degli uomini. Se il figlio di Dio si è deciso a scendere sulla terra più di 2000 anni fa, quando non esistevano i parquet levigati e le strade asfaltate, avrà voluto anche lui correre il rischio. Difatti la “calpestazione” è un rito che liturgico che purifica la mente e porta fortuna. Il Sindaco farebbe bene a mettersi l’anima in pace e ad accettare questo realismo scenico anche nei suoi effetti collaterali se non vuol essere mandato al diavolo. Infine, per pochi soldi non è il caso di far arrabbiare un proprio concittadino che, peraltro, contribuisce a rendere ancor più suggestivo il paesaggio reso famoso dalla pellicola dell’attore-regista australiano. A proposito, sapete che scena venne girata in quei luoghi? Quella dell’impiccagione di Giuda. In mezzo ci sono sempre i denari e qualche pecorone che non sa tenere la bocca chiusa.

Gianni Petrosillo

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