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SONO tra le parole più utilizzate negli ultimi anni: Europa e rete. Difficile, però, che si trasformino in opportunità reali o concreti strumenti di occupazione e sviluppo.

E’ anche per evitare che ormai non si creda più che il  principio di mobilità europea sia solo una chimera,  che Luigi Martulli e Raffaele Vitulli, rispettivamente presidente fondatore e vicepresidente, hanno fondato nel 2011 Materahub.

Il sistema degli hub è ormai consolidato in tutto Europa e, attraverso le nuove tecnologie,  crea nuovi progetti imprenditoriali e di utilità sociale. Dalla città dei Sassi, dunque, la società ha ormai contatti con tutto il mondo e partecipa a numerosi progetti europei come ad esempio l’”Erasmus for young entrepreneurs”, il cui sesto ciclo è partito qualche giorno fa, e che consente a giovani italiani «Tra cui molti lucani – spiegano Martulli e Vitulli di fare esperienze in imprese di  Inghilterra, Germania, Spagna, Danimarca e altri  Paese dell’Unione europea per periodi che vanno da uno a 6 mesi.

«I settori che trainano di più – aggiunge  Vitulli – sono l’innovazione, il turismo, e le industrie creative. Il nostro è un consorzio che riunisce quattro  imprese che,  attraverso la multidisciplinarietà ci fa gestire progetti a lungo termine». L’esperienza e i risultati ottenuti in soli due anni ha fatto sì che Materahub, nel dicembre scorso risultasse la prima organizzazione intermediaria in Europa, sia sotto il profilo delle borse elargite che per la qualità dei progetti sostenuti». L’ingresso in vede tuttora Materahub “giocare su più tavoli”  con programmi come il progetto pilota “Educckate” che mette in contatto mondo universitario e imprese. Attualmente sono coinvolti 11 partner di  Paesi. Si tratta di una iniziativa che ha come partner l’University College di Londra e che promuove la mentalità imprenditoriale tra gli studenti. Anche la qualità dei formatori va garantita e così Materahub partecipa al progetto “Aspire2create” che offre strumenti innovativi con una formazione “non formale£ riservata ai gestori di incubatori di impresa, alle equipe universitarie e ai consulenti privati. Infine dall’Europa giunge anche il progetto pilota “Creative land Europe” che creerà una rete fra centri di cultura e creatività, così come già accaduto in Basilicata con “visioni urbane”. «L’idea – spiegano Martulli e Vitulli – è quella di creare un netowrk dei network internazionali». Finora i materani hanno già portato a casa l’interesse di 15 centri europei intenzionati a seguire il loro progetto.  L’area progetti di Materahub non sta con le mani in mano ed è già al lavoro con progetti adatti a programmi  come “Horizon 2020”, “Creative Europe” e “Erasmus Plus”.

Matera non è solo la sede della società ma anche, per alcuni versi, motivo ispiratore di alcune idee, come è già accaduto con il progetto Digital Diary di Micaela Bandini, premiata e presentata a Bruxelles come caso d’eccellenza.

«Il nostro  – spiega Luigi Martulli – è un nuovo modo di fare impresa che segue le linee europee che sostiene che attraverso l’industria culturale e creativa, nel senso più ampio del termine e non erroneamente solo artistico, può generare la nuova economia. Noi lavoriamo da oltre 15 anni nella divisione progetti internazionali ed europei, siamo stati il primo hub. Siamo un punto di snodo fra domanda e offerta; nessun limite di età,  anche l’imprenditore 70enne che vuole rimettersi in gioco, trova opportunità».  Le aziende che ne compongono il cuore sono tre. «L’azienda storica, la Quality program, si occupa di consulenza alle imprese e start up, poi c’è Quality for,  organismo di formazione manageriale, Acs registrars che si occupa di certificazione  e che ha Materahub come uncia sede italiana. l’Acs ha contribuito alla certificazione del Distretto dell’Habitat rupestre con un protocollo e processo formativo unico al mondo nel settore dei  beni culturali. Materhub riunisce attorno a Martulli e Vitulli anche Paolo Montemurro, direttore dell’area progettazione e internazionalizzazione, Enzo Bruno, graphic designer, Carlo Magni, specialista del web marketing e Carlo Bonelli senior quality specialist.  Insieme a loro altri collavoratori tra cui Massimo  Abbatino, aspirante hubber e Nicola Viola che si occupa di gestione dei clienti e della piattaforma web.

a.ciervo@luedi.it

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