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MATERA – Risolta l’annosa questione della Cripta del Peccato Originale, chiusa per qualche giorno al pubblico, e soprattutto ai tanti turisti che invadono la Tenuta Dragone per ammirare le bellezze della Chiesa Rupestre.
Un inconveniente ha portato la triste notizie sino agli occhi e alle orecchie dell’attuale sindaco di Matera, che all’epoca aveva raggiunto l’accordo con la Fondazione Zetema per restituire al mondo la bellezza architettonica, artistica e culturale di una delle più belel Chiese rupestri della Murgia materana. L’attuale primo cittadino non ha tardato a prestare il suo intervento, intercedendo con i fratelli Dragone per confermare l’immediata riapertura della bellissima attrattiva.
LA SCELTA – Donata dalla famiglia Dragone alla Fondazione Zetema, all’epoca dei primi accordi, presi verbalmente dai Dragone con il presidente della Fondazione (De Ruggieri), la formula studiata era quella di garantire a dei giovani neo-laureati materani, riunitisi in una cooperativa, di poter offrire visite guidate ai turisti.
«Una mission che ci era parsa davvero lodevole e un’iniziativa che abbiamo preso con grande entusiasmo», spiega Michele Dragone. Si costituì così l’Arte Zeta e per diverso tempo le vicende hanno dato ragione a tuti gli interlocutori. La Cripta, rimasta intatta anche grazie all’opera del padre dei Dragone, che oltre sessant’anni fa, scoperta la rara bellezza nel suo terreno, dal quale viene coltivata l’uva che porta al vino prodotto dalla stessa famiglia, aveva deciso di chiuderla con blocchi di tufo, per preservarla da agenti atmosferici e altri pericoli di deturpamento. Oggi, se la Cripta del Peccato Originale è uno dei più belli e intatti beni artistici e architettonici della città, è dovuto anche all’intuizione dell’allora giovane padre dei Dragone. Un lusso per la città dei Sassi, che era giusto condividere con tutti. Niente di più facile, dunque per la famiglia, passare dalle parole ai fatti, con la donazione alla Fondazione Zetema e l’apertura della propria proprietà al passaggio quotidiano di turisti, visitatori e curiosi provenienti da ogni parte del mondo.
LA VICENDA – Nel corso degli anni, però, la Cooperativa Arte Zeta ha perso alcuni componenti, riducendosi solamente a due unità. Con queste due unità pare che, ultimamente, i rapporti si siano incrinati per diversi motivi, tra i quali alcuni accordi non più onorati. Così, si è arrivati alla «simbolica chiusura della sbarra, che in realtà è sempre rimasta aperta», ha voluto sottolineare Michele Dragone.
LA SOLUZIONE – Nella serata di martedì, venuto a conoscenza della situzione, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri è immediatamente intervenuto, parlando della questione con la famiglia Dragone, che ha confermato la propria disponibilità ad accogliere i turisti nella tenuta e nella propria proprietà. Dunque, prestissimo sarà possibile tornare a visitare la Cripta più bella della città.

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