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– Credito di imposta per le imprese che investono in innovazione e nuova occupazione, sostegno ai contratti di rete, rilancio delle opere pubbliche e diffusione della banda larga per l’accesso a internet: sono questi i “pilastri» del documento ‘Obiettivo Basilicata 2012’ realizzato dai sindacati e da Confindustria per «offrire» alla Regione un piano condiviso per le politiche industriali.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Potenza dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Antonio Pepe, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, e dal presidente dell’associazione degli imprenditori, Pasquale Carrano.

Si tratta, in pratica, della sommatoria di iniziative ipotizzate da Confindustria e dai sindacati nei mesi scorsi, che dovrebbe avere, secondo i calcoli delle parti sociali, un fondo di circa 150 milioni di euro (provenienti da finanziamenti regionali, statali ed europei): l’accordo con Regione sui punti del documento sarà firmato entro la fine luglio, con la conclusione complessiva dell’iter.

«Abbiamo preferito partire da ciò che ci accomuna – ha spiegato Carrano – e cambiare la rotta del percorso di uscita dalla recessione». Si deve necessariamente partire, secondo il presidente degli imprenditori lucani, dal credito di imposta, «superando il vecchio sistema di bandi», e premiare le aziende «che generano concretamente reddito e gettito fiscale»: il punto principale, ha evidenziato infine Carrano, «resta comunque l’appello alla responsabilità di tutti, dalle istituzioni alle parti sociali, perchè con queste iniziative ci giochiamo il futuro dei nostri figli». Per Pepe si tratta di «una tematica complessa» che deve essere basata «su un nuovo periodo di concertazione attuabile, prima di tutto, con una cabina di regia». Falotico invece, dopo aver ricordato «gli undicimila posti di lavoro persi dal 2008», ha spiegato che «la giunta regionale si è già detta pronta ad accogliere parte delle nostre richieste». Energia e riforma del mercato del lavoro sono infine i temi «principali su cui – ha concluso Vaccaro – puntare i progetti futuri, e costruire tutti insieme un patto di prospettiva».

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