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«Constato che abbiamo idee molto diverse su come si sta in un partito. Peraltro, è giusto che ognuno vada dove lo porta il cuore». Poche parole ma pesantissime quelle pronunciate ieri dal presidente nazionale dell’Udc Pier Ferdinando Casini nei confronti della candidata del centro destra al comune di Crotone, Dorina Bianchi.
Proprio l’altro ieri, per lanciare la candidatura della Bianchi era arrivato al Palamilone di Crotone il premier Silvio Berlusconi che nel suo comizio aveva detto che «fuori Fini, fuori Casini adesso abbiamo una maggioranza coesa che ci farà fare le riforme». La mancata reazione della Bianchi, intervenuta successivamente, alle parole del premier, ha scatenato una marea di reazioni, soprattutto all’interno dell’Udc. La prima conseguenza si era avuta già in serata, con il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, aveva annunciato l’annullamento della sua conferenza stampa prevista per oggi a Crotone che sulle parole del premier ha detto: «Al di la della dichiarazioni su Casini, Berlusconi a Crotone è venuto solo per raccontare delle barzellette. Più che i palchi della politica, si troverebbe certo a suo agio su quelli comici di Zelig. Noi rispondiamo – ha detto ancora Cesa – mettendo al centro dell’attenzione della gente non le stupidaggini raccontate dal premier, ma i reali problemi della gente. Noi abbiamo scommesso sull’alleanza con Scopelliti – ha detto nel suo intervento Cesa – vogliamo mantenere i patti, ma abbiamo già dimostrato di saper mantenere la schiena dritta. Non siamo subalterni a nessuno e, soprattutto, meritano rispetto i due milioni e mezzo di nostri elettori». Ha poi fatto un’apertura importante al terzo polo «in cui bisogna guardare anche in Calabria. Bisogna farla finita e creare a livello nazionale un’alternativa a questo sistema con una situazione che è ormai divenuta imbarazzante e non più tollerabile». La Bianchi relativamente alle parole del Presidente del Consiglio ha sottolineato: «Le dichiarazioni di Berlusconi hanno sempre una eco mediatica amplificata. E poi, in un palasport pieno, con tremila persone dentro, presa dalla concitazione, neanche mi ero resa conto di ciò che avesse detto il premier».
Gasparri infine, capogruppo del Pdl al Senato, ha cercato di smorzare i toni: «Le parole di Berlusconi – ha detto Gasparri – sono state certamente meno offensive di quelle pronunciate da Cesa. Noi, però, non intendiamo polemizzare e rispondere colpo su colpo. Nostro obiettivo – ha concluso Gasparri – è quello di mantenere i patti stipulati in Calabria tra Pd e Pdl».

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