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CROTONE – Da Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria arrivavano nel crotonese sperando in una scorciatoia per svolgere l’esame da mediatore immobiliare alla locale Camera di commercio e non in quelle delle rispettiva residenza. Venti aspiranti agenti immobiliari provenienti dal Nord Italia sono stati così denunciati dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone per falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico. Secondo l’accusa, i 20 avevano trasferito in maniera fittizia la loro residenza a Rocca di Neto facendola figurare in immobili inesistenti o inadatti ad ospitare persone. Nove sono risultati residenti in un garage. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore di Crotone Francesco Carluccio, proseguono per accertare eventuali complicità da parte di dipendenti del Comune di Rocca di Neto, che avrebbero falsamente attestato la residenza, e alla Camera di commercio di Crotone, i cui responsabili, hanno comunque sottolineato i carabinieri, hanno fornito una fattiva collaborazione. I carabinieri sono stati allertati da un esposto anonimo che lamentava il fatto che giovani provenienti dal Nord avevano tolto la possibilità di essere esaminati a molti ragazzi del luogo visto che ogni sessione d’esame è riservata a non più di 30 concorrenti. Dalle indagini è emerso che i giovani avevano trasferito la residenza a Rocca di Neto tutti nello stesso giorno dell’estate 2012, dopo aver frequentato, sempre a Crotone, un corso di formazione professionale per essere avviati alla professione di agente immobiliare. I carabinieri del Comando provinciale e della caserma di Rocca di Neto hanno effettuato accertamenti nel Comune per acquisire documenti e materiale ritenuto utile alle indagini. Le acquisizioni di atti hanno riguardato anche gli uffici di una cooperativa di servizi con sede nel capoluogo, che avrebbe organizzato i corsi di formazione. Non è escluso che vi possano essere sviluppi a breve con l’individuazione degli organizzatori del raggiro.

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