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Circa duemila persone hanno partecipato alla manifestazione ‘Mo basta; delle nostre vite decidiamo noi’, organizzata dalla ‘Rete difesa del territorio’ intitolata a Franco Nisticò, per chiedere la fine del commissariamento dell’emergenza rifiuti in Calabria e l’avvio di una gestione pubblica e partecipata del ciclo dei rifiuti.
Nel corteo, che è partito dalla zona industriale dove si trova la discarica ex Fosfotec in località ‘Farina di trappeto’ e che si è ricongiunto con gli studenti crotonesi ma anche con quelli provenienti dall’Università della Calabria che erano concentrati davanti al liceo scientifico Filolao, anche numerosi sindaci con la fascia tricolore, tra i quali quello di Laureana di Borrello, Mimmo Ceravolo, quello di Crotone, Vallone, di Cutro, Migale, di Isola Capo Rizzuto, Girasole, di Verzino, Parise, di Scandale, Vasovino.
Numerosi gli striscioni che sventolavano nel serpentone che ha attraversato la città, a testimonianza di una partecipazione variegata da parte di associazioni, partiti politici e movimenti provenienti da tutta la regione; a comnciare da quello della Rete difesa del territorio Franco Nisticò con la scritta ‘Mò bastà che apriva il corteo, seguito da quelli di Legambiente, Wwf, Verdi, Cia, Confagricoltura, Rifondazione comunista, Partito democratico, Italia dei valori. Presente anche uno striscione del movimento ‘No Tav’ e uno dell’associazione ‘Difendiamo la Calabria.org’ con la scritta ‘No inceneritori, basta mega discariche, rifiuti zero’.
La fine del commissariamento è un punto di arrivo condiviso anche dalle istituzioni territoriali, ed in primis dalla Regione Calabria. Proprio a Crotone un paio di settimane fa, in occasione della presentazione ufficiale del rapporto sul ciclo dei rifiuti in Calabria da parte della commissione parlamentare d’inchiesta su eventuali illeciti nel settore, il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ha annunciato l’intenzione di riportare la gestione dei rifiuti all’interno delle competenze dell’ente entro la fine del prossimo anno,

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