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Sette colpi di pistola sono stati sparati da sconosciuti contro l’azienda per la vendita di condizionatori d’aria, in via Mario Nicoletta, di proprietà di Mauro Calabretta, che è anche componente del direttivo di Confindustria a Crotone, in particolare presidente della sezione metalmeccanica. I colpi hanno danneggiato una porta d’ingresso e le finestre dello stabile dove ha sede l’azienda (in foto la facciata del magazzino). Il danneggiamento è stato scoperto dai dipendenti ieri mattina, e l’episodio è stato denunciato agli agenti della squadra mobile di Crotone che hanno avviato le indagini.
«Porgo tutta la solidarietà istituzionale e la vicinanza umana all’imprenditore crotonese Mauro Calabretta e alla sua famiglia per il vigliacco atto intimidatorio subito nella notte scorsa, compiuto dai soliti balordi in un periodo di rientro dalle vacanze e dai momenti tranquillità famigliare, in cui generalmente si rimettono insieme le forze per ripartire di slancio con la propria attività».
Queste le parole del segretario della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Pacenza che aggiunge: «è evidente che la criminalità organizzata non va in vacanza e continua a perpetrare il suo gioco perverso, minando quegli ultimi brandelli di attività produttive rimaste sul territorio. Quando a finire nel mirino non è un semplice imprenditore ma uno degli elementi di spicco della dirigenza della principale associazione di industriali sul territorio, il fatto criminoso è da prendersi ancora meno sottocorda. L’appello che rivolgo a Forze dell’ordine e Magistratura è quello di proseguire nell’attività di contrasto e repressione del fenomeno mafioso, da intendersi come unica chiave di riscatto e di rilancio per l’economia del territorio».
«La criminalità organizzata, negli ultimi mesi, ha sfoggiato – conclude Pacenza – un atteggiamento sprezzante e irrispettoso nei confronti dei più importanti presidi di democrazia. Dalle istruzioni al sindacato, dagli imprenditori alle associazioni di categoria. Il grave momento di crisi attraversato dall’economia italiana e calabrese non può che imporre un drastico intervento per ridimensionare la recrudescenza di questi eventi criminosi».

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