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CROTONE – L’acqua, bene primario, non sarà più tolta ai cittadini con atti d’imperio. E’ dovuto intervenire il prefetto di Crotone, Maria Tirone, per incanalare su binari civili la guerra tra Sorical, società fornitrice per la Calabria dell’acqua all’ingrosso, e Soakro, incaricata della gestione del servizio idrico integrato per la nostra provincia. «Al termine dell’incontro – è detto in un comunicato diffuso dalla Prefettura dopo la riunione tenutasi ieri, un giorno dopo il fermo dell’erogazione deciso da Sorical – è stata espressa soddisfazione da tutti i presenti per le basi poste ai fini di una trasparente e leale interlocuzione tra Soakro e Sorical che, nelle more dell’attuazione del percorso concordato, non comporterà riduzioni all’utenza nella fornitura dell’acqua». 

E’ l’inconfondibile tratto di penna del capo di gabinetto della Prefettura, Roberto Micucci, che spiega che al termine dell’incontro, definito «sereno», tra le due società, presieduto dal prefetto e al quale hanno partecipato anche il sindaco, Pepino Vallone, e il presidente della Provincia, Stano Zurlo, è stato concordato «un percorso temporale finalizzato a consentire a breve termine, alla stregua delle condizioni di sostenibilità economica da parte della Soakro, un più adeguato flusso finanziario nel pagamento della fornitura dell’acqua all’ingrosso». A medio termine, invece, Soakro sottoporrà agli enti soci un piano industriale che «dovrà contemplare la regolarizzazione definitiva dei rapporti tra le due società, anche con il coinvolgimento della Regione». Un riferimento alle tariffe praticate da Sorical che Soakro ritiene inique. 
LE CONTESTAZIONI DI SORICAL – Intanto, Sorical torna all’attacco, contestando la versione proposta ieri dal dg di Soakro, Franco Sulla, e precisando che la società crotonese ha maturato un debito di «circa 21 milioni di euro per acqua erogata e non pagata dal 2009». Nell’ottobre scorso, Sorical ha diffidato Soakro a pagare «una piccola parte del debito corrispondente a un semestre di fornitura, per circa 1,6 milioni di euro (il 7% circa del debito complessivo) che avrebbe dovuto garantire il ripagamento dei costi correnti di fornitura». Ciò «in attesa che Soakro proponesse a Sorical una soluzione per ripagare l’intero debito accumulato». Ma Soakro non ha versato il minore importo richiesto, limitandosi a tre bonifici da 70.000 euro ciascuno, e «si è rifiutata anche di trasmettere una certificazione che attestasse la mancanza di liquidità di cassa, necessaria a giustificare il mancato pagamento dei corrispettivi della fornitura idrica ricevuta» inviando «dichiarazioni incomplete, vaghe, fuorvianti, talvolta carenti delle firme dei funzionari preposti e del protocollo identificativo». Dalla nota di Sorical si evince che la riduzione idrica era prevista addirittura per il 23 dicembre scorso e soltanto l’impegno di Soakro ad adempiere agli obblighi ha portato al posticipo scongiurando un Natale senz’acqua per i crotonesi. 
Ecco, dunque, i numeri di Sorical: «25 milioni di euro fatturati dal 2008 ad oggi; 2,9 milioni di euro pagati, poco più dell’11%. Inaccettabili i 22 milioni di debito da pagare». Sorical taccia pertanto di «grave mancanza di responsabilità» Soakro e sostiene che il sindaco era stato informato il 10 gennaio scorso della riduzione della portata idrica, ritenuto un «atto per sensibilizzare i cittadini, i Comuni e le società (come Soakro) che non pagano i corrispettivi della fornitura idrica». Un atto, addirittura, «a tutela di quei cittadini che l’acqua la pagano con puntualità e vogliono ricevere il servizio con continuità e qualità». Sorical sostiene di aver garantito «i volumi necessari a soddisfare il fabbisogno minimo» ma in molte case e locali pubblici l’acqua è tornata, l’altra sera, soltanto alle 20. Ieri in Prefettura è stata anche stipulata un’intesa tra Direzione territoriale del lavoro, associazioni datoriali e sindacati per la corretta installazione delle telecamere nei luoghi di lavoro
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