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La Corte d’appello di Catanzaro ha revocato la confisca dei beni riconducibili al padre di Luca Megna, ritenuto dagli investigatori un esponente dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Crotone. Il provvedimento di confisca, che riguarda beni per un valore di 3 milioni di euro, era stato emesso dai giudici del tribunale di Crotone. Contro la confisca dei beni hanno ricorso in appello i difensori della famiglia Megna, gli avvocati Francesco Gambardella, Francesco Laratta ed Antonio Lucente. I giudici di secondo grado hanno disposto la revoca sostenendo che già in passato era stata rigettata una richiesta di confisca e che da allora non erano intervenuti fatti nuovi. Luca Megna fu ucciso in un agguato compiuto il 22 marzo del 2008 (nella foto) nell’ambito di uno scontro tra le cosche di Crotone.

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