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CROTONE – Un televisore di vecchia generazione sotto la palma di viale Regina Margherita, davanti ai palazzotti storici. Frigoriferi e materassi accanto ai cassonetti dei rifiuti. E la gente che non trova spazio per la spazzatura e lascia la busta dell’immondizia a ridosso dei bidoni stracolmi di materiali che andrebbero conferiti presso l’isola ecologica. Già, l’isola ecologica. Ma qualcuno in città sa che ne esiste una, attivata dal Comune con fondi propri (è costata 100.000 euro) e che se ci si vuole liberare di una poltrona sfondata o di un frigo che non va più si può farlo del tutto gratuitamente? 

La domanda è provocatoria. E’ ovvio che qualcuno lo sa. Lo sanno i cittadini che nella discarica di piazzale della Pace, dall’inizio dell’anno, qualcosa hanno depositato. Parliamo di 120 tonnellate di materiali ingombranti, plastica, vetro, apparecchiature fuori suo, batterie esauste, farmaci scaduti. Poca cosa, però, anche considerato che i dati arrivano fino all’agosto 2014, se si fa un raffronrto con il 2013, quando furono conferite 235 tonnellate. E’ un problema di scarsa comunicazione da parte del Comune o di inciviltà dei cittadini che preferiscono non arrivare fino a piazzale della Pace, magari munendosi di furgone?

L’amministrazione, comunque, non demorde e nei prossimi giorni inaugurerà la seconda isola ecologica, ormai pressoché ultimata, in via Saffo: è più grande della prima (è costata 150.000 euro, di cui 135.000 cofinanziati dalla Regione) e servirà il quartiere Tufolo, che da solo conta 25.000 abitanti. Una terza isola sorgerà nel quartiere Papanice. Lo annuncia al Quotidiano l’assessore all’Ambiente, Michele Marseglia, che lancia un appello ai cittadini. «Utilizziamo al meglio le isole ecologiche. Il conferimento degli ingombranti è a costo zero e se la società che le gestisce, Akros, deve anche recuperare gli ingombranti, fattura non solo il trasporto, ma anche, appunto, il recupero, con conseguente aumento dei costi per il Comune». 

Non è, però, soltanto un problema di razionalizzazione dei costi, ma un’emergenza ambientale. «Il cittadino che non trova spazio nei cassonetti stracolmi di rifiuti che non appartengono a quel tipo di conferimento getta la spazzatura in strada. Così la città che la mattina consegnamo pulita – dice l’assessore – durante il giorno cambia volto». A nulla sono servite specifiche ordinanze destinate ai commercianti, che dalle 13 alle 15 dovrebbero ammassare i cartoni accanto alle loro attività, e invece lo fanno di mattina oppure nel pomeriggio, all’orario di apertura. Marseglia annuncia un giro di vite in tal senso. «La questione è stata oggetto di specifica riunione col comandante dei vigili urbani, Domenico Clausi. Chi non rispetta l’ordinanza andrà incontro a multe salate». Bacchettate non solo ai commercianti, in quanto i servizi di polizia ambientale saranno intensificati anche con riferimento ai proprietari dei cani.

Sullo sfondo, la creazione di un unico soggetto – con la fusione di Akrea e Akros – che si occuperà dell’intero ciclo dei rifiuti. Almeno questo è «l’orientamento dell’amministrazione». Così «nessuno potrà dire: fin qui finisce la mia competenza». Come è noto, attualmente Akros si occupa di differenziata e Akrea di raccolta dei rifiuti urbani.

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