X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

CATANZARO –  Un inferno di rifiuti. La Calabria è invasa da duemila tonnellate di spazzatura. Cosenza e Reggio sono invase dai miasmi. E la risposta all’emergenza è un decreto. «Domani il governatore Giuseppe Scopelliti sarà costretto a firmare un atto, urgente e contingente, già predisposto, che, secondo quanto previsto dalla legge, permetterà di sversare in discarica il rifiuto tal quale, senza che sia prima trattato». Parla l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano che, da settimane, lavora al piano per regolamentare il sistema.
«Il punto è che il commissario per l’emergenza ambientale aveva un potere in più, quello appunto che gli permetteva atti urgenti, tra cui quelli di sversare in discarica spazzatura non triturata. Oggi non possiamo, proprio perchè in teoria è come se fosse superata la fase d’emergenza – continua Pugliano – In realtà non è così, ed è per questo che abbiamo predisposto gli atti, tra l’altro previsti dalla norma (la legge è la 153 del 2006, articolo 191) con cui siamo costretti a fare la stessa cosa. Ogni giorno la Calabria produce 2500 tonnellate di spazzatura, ma gli impianti attivi permettono di trattarne soltanto 1500. Ecco il motivo dell’emergenza, quello principale, in pratica 800 tonnellate di spazzatura restano per strada e coi giorni si accumula. Col decreto che, domani, firmerà il governatore contiamo di superare la fase più critica, che è quella che stiamo vivendo».
Intanto entro il 15 maggio sarà aperta la discarica di Pianopoli che ha completato i lavori di ampliamento. Un sospiro di sollievo per l’ufficio regionale che da settimane combatte contro l’inferno di camion pieni zeppi di immondizia contro le proteste dei sindaci e le contraddizioni di un sistema che va a rotoli. 
Ma l’emergenza non è finita qui. Pugliano non ha alcun dubbio: «Tra venti giorni i soldi per i rifiuti finiranno. Se i Comuni non pagano gli arretrati saremo costretti a fermare i trasferimenti, a bloccare i servizi o a intervenire per recuperare le somme con sistemi coericitivi». Un atto fortissimo. Indispensabile. «Ogni giorno spendiamo 500 mila euro al giorno per  mandare la spazzatura in Puglia, come aveva già deciso il commissario e, da qualche settimana, anche a Rimini, perchè almeno lì risparmiamo. È l’unico modo che abbiamo per evitare un’epidemia. Ma le casse sono in rosso. Basti pensare che ogni settimana incassiamo dai Comuni soltanto 150mila euro, troppo poco. Se si va avanti in questo modo saremo costretti ad essere durissimi. Non ci sono più soldi. Finora abbiamo speso 20 milioni di euro. Solo che non ci sono alternative». Un progetto c’è, a dire il vero, ed è tutto nella convenzione che la Regione ha sottoscritto con i Comuni di Terranova di Sibari e a Lago dove sorgeranno due discariche di supporto, non alla vecchia maniera per intenderci, ma conformi all’ambiente, non pericolose e neanche maleodoranti. Parola di assessore regionale. I sindaci hanno già avuto i fondi. Stanno per partire le gare d’appalto.
«Le discariche di servizio non sono inquinanti, ma in questa fase sono indispensabili. Avevamo tentato di porre riparo con il sito di Melicuccà, nel reggino, che serviva proprio a supportare gli impianti esistenti, ma non ci siamo riusciti, perchè è intervenuta la magistratura e l’impianto è stato sequestrato», conclude Pugliano.
La spazzatura intanto cresce in maniera smisurata. A dire il vero era per strada già quando c’era il commissario in carica. 
Intanto il centrosinistra si sbizzarisce e il parlamentare del Pd, Alfredo D’Attorre: «Chiederemo un incontro urgente al presidente Scopelliti affinchè la Regione si assuma immediatamente e pienamente le proprie responsabilità uscendo dalla colpevole inerzia di questi mesi». Mentre il presidente della commissione Vigilanza della regione, Aurelio Chizzoniti ormai sempre più polemico con la maggioranza a cui appartiene afferma che in riferimento alla struttura di Gioia Tauro dice: «Il superato pirolizzatore che, spesso, per confondere le idee, viene chiamato ‘dissociatore molecolare’ per i rifiuti solidi, non rappresenta una novità, in quanto utilizza processi e metodi obsoleti e inquinantissimi». 

UN inferno di rifiuti. La Calabria è invasa da duemila tonnellate di spazzatura. Cosenza e Reggio sono invase dai miasmi. E la risposta all’emergenza è un decreto. «Domani il governatore Giuseppe Scopelliti sarà costretto a firmare un atto, urgente e contingente, già predisposto, che, secondo quanto previsto dalla legge, permetterà di sversare in discarica il rifiuto tal quale, senza che sia prima trattato». Parla l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano che, da settimane, lavora al piano per regolamentare il sistema. «Il punto è che il commissario per l’emergenza ambientale aveva un potere in più, quello appunto che gli permetteva atti urgenti, tra cui quelli di sversare in discarica spazzatura non triturata. Oggi non possiamo, proprio perchè in teoria è come se fosse superata la fase d’emergenza – continua Pugliano – In realtà non è così, ed è per questo che abbiamo predisposto gli atti, tra l’altro previsti dalla norma (la legge è la 153 del 2006, articolo 191) con cui siamo costretti a fare la stessa cosa. Ogni giorno la Calabria produce 2500 tonnellate di spazzatura, ma gli impianti attivi permettono di trattarne soltanto 1500. Ecco il motivo dell’emergenza, quello principale, in pratica 800 tonnellate di spazzatura restano per strada e coi giorni si accumula. Col decreto che, domani, firmerà il governatore contiamo di superare la fase più critica, che è quella che stiamo vivendo».

Intanto entro il 15 maggio sarà aperta la discarica di Pianopoli che ha completato i lavori di ampliamento. Un sospiro di sollievo per l’ufficio regionale che da settimane combatte contro l’inferno di camion pieni zeppi di immondizia contro le proteste dei sindaci e le contraddizioni di un sistema che va a rotoli. Ma l’emergenza non è finita qui. Pugliano non ha alcun dubbio: «Tra venti giorni i soldi per i rifiuti finiranno. Se i Comuni non pagano gli arretrati saremo costretti a fermare i trasferimenti, a bloccare i servizi o a intervenire per recuperare le somme con sistemi coericitivi». Un atto fortissimo. Indispensabile. «Ogni giorno spendiamo 500 mila euro per  mandare la spazzatura in Puglia, come aveva già deciso il commissario e, da qualche settimana, anche a Rimini, perchè almeno lì risparmiamo. È l’unico modo che abbiamo per evitare un’epidemia. Ma le casse sono in rosso. Basti pensare che ogni settimana incassiamo dai Comuni soltanto 150mila euro, troppo poco. Se si va avanti in questo modo saremo costretti ad essere durissimi. Non ci sono più soldi. Finora abbiamo speso 20 milioni di euro. Solo che non ci sono alternative». 

IL SERVIZIO COMPLETO E GLI APPROFONDIMENTI SULL’EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE