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DA qualche anno a questa parte il comune di Grumento si sarebbe messo di traverso alla realizzazione di un nuovo pozzo di reiniezione e per questo ogni giorno decine di autoclavi varcherebbero le valli lucane da Viggiano per raggiungere Pisticci e smaltire le acque di scarto prodotte dalle estrazioni nell’impianto di Tecnoparco Valbasento.

E’ stato senza dubbio l’allarme rilanciato dal sindaco di Montemurro sulla contaminazione di una falda che affiora nel suo comune, i possibili collegamenti con il pozzo di reiniezione Costa Molina 2, e le conseguenze ambientali dei cicli alternativi l’argomento più caldo affrontato ieri pomeriggio dai membri della commissione ambiente della Camera in visita a Viggiano. Forse anche più di quello sullo stato delle acque dell’invaso del Pertusillo, su cui è stata chiamata a relazionare anche Acquedotto lucano spa. 

La denuncia di quanto accaduto a contrada La Rossa risale all’anno scorso, ma soltanto di recente le analisi effettuate dalla professoressa Albina Colella dell’Unibas hanno ipotizzato una correlazione con quanto pompato in profondità dall’Eni a due chilometri di distanza.

«Dopo quella denuncia che abbiamo ricevuto, abbiamo chiesto formalmente all’Arpab di fare una serie di controlli sulle acque, di tutto il sistema di adduzione dell’acqua che va alla reiniezione, quindi, andando a guardare tutti i piezometri che stanno lungo il condotto fino alla testa del pozzo di riniezione». Così a margine dell’audizione il direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione Donato Viggiano. «Quindi quello che entra e due piccole fonti che stanno da quelle parti. Proprio adesso ho sollecitato Arpab per avere i dati e pubblicarli e diffonderli. E’ dovere nostro. Appena l’Arpab ci fornirà i dati daremo immediata comunicazione. Non solo le analisi ma anche una valutazione tecnica».

Più tardi – a dire il vero – qualche delucidazione in proposito sarebbe stata già fornita dal direttore generale dell’Arpab Michele Vita di fronte ai membri della commissione. Nel senso di conferme rispetto alla contaminazione della falda, ma con più di qualche perplessità sulla sua origine. Questioni che saranno spiegate in maniera approfondita nei prossimi giorni.

l.amato@luedi.it

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