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COSENZA – Festa pagana o semplice divertimento? Halloween scatena ogni anno polemiche tra chi ha adottato questa tradizione tipicamente anglosassone, spogliandola di ogni contenuto, per puro diletto e chi condanna tale adozione marchiandola come estranea alla cultura cattolica. Quest’anno dalle parole si è passato allo scritto. Lo ha fatto una parrocchia della periferia di Cosenza, quella di San Vito Martire, che la scorsa domenica, insieme al classico fogliettino degli avvisi settimanali con orario delle messe e citazione dell’omelia di Papa Francesco, ha messo in bella vista un’enorme zucca sbarrata da una croce e una scritta perentoria “Halloween? Diciamo no! E’ una pericolosa forma di idolatria demoniaca”. 

E giusto per non lasciare in sospeso un’affermazione tanto netta, in allegato ha fornito un foglietto, fitto fitto di spiegazioni. Tra queste si legge che «La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò … sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animnali e persino essere umani». Nel volantino si spiega come anche l’espressione “scherzetto o dolcetto” non abbia nulla di innocente: «E’ parte dell’antico cerimoniale pagano in cui venivano chieste offerte “treat” sotto la minaccia dell’ira di Samhain e della sua maledizione divina “trick” in caso di rifiuto». Nella lunga cronistoria fornita dalla parrocchia si avverte che «per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata», e che con le altre tre principali festività pagane sono «tutte celebrazioni notturne che si svolgono nel buio e nell’oscurità, a conferma della definizione evangelica di Satana come Principe delle Tenebre e dei suoi seguaci come Figli delle tenebre». 
Ce n’è abbastanza da mettere in guardia quanti, attratti dal travestimento di strega e dalle atmosfere gotiche, pensavano di passare la notte del 31 semplicemente come una serata diversa, a sdrammatizzare il lato oscuro rappresentato da scheletri e magie. Ma l’iniziativa della parrocchia ha diviso l’opinione della gente. C’è chi la considera eccessiva, tanto che i bambini ormai anche nelle scuole e negli asili si preparano alla festa ritagliando zucche e cartelloni, vivendola semplicemente come un altro tipo di carnevale, e c’è chi ha apprezzato la presa di posizione dei rappresentanti del mondo cattolico locale. Una condanna che ha preso anche pieghe più drastiche in altre parti d’Italia. A Bologna, ad esempio, la Curia ha organizzato una processione e una preghiera anti-Halloween al cimitero cittadino della Certosa. Chi, invece, aspetta questa festa con spirito sicuramente diverso sono i bambini, attratti dal clima di tenebra delle festicciole a tema, ma anche tanti giovani che festeggeranno Halloween nelle discoteche. Una folla nutrita, che non esprime teoricamente il proprio accordo ma che lo manifesta, sull’onda della moda, senza preoccuparsi più di tanto cosa si stia festeggiando. Ma lo fa solo per il gusto di divertirsi, aggiungendo a musica e ballo una parvenza di trasgressione.
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