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A Restartsud capita di visitare un’azienda piena di ruote e ingranaggi, di pistoni e compressori e scopri, invece, che essa racconta la storia di una famiglia. L’azienda Cicoria nasce nel 1927 e il suo fondatore è Gervasio Cicoria che comincia a costruire trebbiatrici che fanno balle di grano di forma quadrata. La forma quadrata, dicono, è più antica e appartiene alla cultura del Sud, è più economica perché pesa di più e può essere trasportata più facilmente. L’azienda esporta le macchine che costruisce in 40 paesi distribuiti nei 5 continenti. Ne costruisce 500 ogni anno con una tecnologia avanzata e raffinata facendo concorrenza a aziende del settore di dimensione e importanza ben diverse. La carovana Restartsud viene accolta da Romolo e Nicola Cicoria che parlano di sostenibilità e comunicazione, sciorinano la loro mercanzia lasciandoci a bocca aperta. La definiamo azienda leader nel settore o eccellenza del Sud ma poco conta! Accomuna Romolo e Nicola il buon sangue, l’amore verso il territorio ereditata da Gervasio la cui foto, è ritratto con la Gran Croce di Cavaliere del Lavoro, trasferisce a chi guarda un sentimento di profonda stima. Continuano a raccontarci di innovazione  e di una nuova macchina di piccole dimensioni che separa i cereali dalle loro bucce ma, conta poco, I Cicoria sanno da sempre che il futuro dell’uomo ha sede solo nell’agricoltura e Gervasio lo aveva capito in tempi lontani e non sospetti. E questo conta molto!

Anche la storia della Tipografia Antezza è una storia di famiglia e di eccellenza.

Con macchinari all’avanguardia e mille idee realizzate e altre mille da realizzarne. La carta non passerà di moda, diventerà un prodotto pregiato e di nicchia, dice Eustachio Antezza, e incalza il fratello, Dario, spiegando le nuove innovazioni. Visitiamo i luoghi della produzione. I forti odori della tipografia esaltano le nostre menti, un’alta montagna di carta tutta bianca e da sporcare di inchiostro, diventa la barriera con la realtà. Chi scrive conosce bene quali sono le sensazioni che si provano entrando in una tipografia.  E l’innovazione, almeno fino a qualche tempo fa, nasceva e si rinnovava solo sui libri di carta.

 

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