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DAL carcere continuava l’attività di usura grazie ai figli e al fratello, che ora sono stati arrestati. È quanto ha ricostruito il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, diretto dal tenente colonnello Giuseppe Tondi. Lo scorso aprile i finanzieri, in un’indagine coordinata dalla Pm Maria Rita Pantani, hanno arrestato Antonio Silipo, 44 anni, di Cutro (Crotone) e residente a Cadelbosco di Sopra (Reggio Emilia): è accusato di aver prestato soldi a tassi usurari a una professionista in gravi difficoltà economiche.

Nel corso di ulteriori approfondimenti, anche su appello del sostituto procuratore che ha invitato le vittime a denunciare, alcuni imprenditori reggiani, anche se non spontaneamente, hanno raccontato agli uomini delle Fiamme Gialle reggiane di essere vittime d’usura. Le indagini hanno permesso di ricostruire che Silipo, avrebbe continuato nell’usura anche in stato di detenzione. Mutavano solo gli attori: le richieste di restituzione dei prestiti venivano effettuate dalla figlia Floriana Silipo mentre Francesco e Luigi, rispettivamente figlio e fratello di Antonio Silipo, provvedevano alla riscossione degli interessi mensili usurai.

Nel corso della perquisizione nella residenza dei figli è stata trovata e sequestrata una carabina calibro 22 detenuta illegalmente, mentre nel domicilio del fratello Luigi è stato trovato e sequestrato munizionamento per armi da fuoco e tre caricatori. Questa mattina Francesco e Luigi Silipo sono stati arrestati e trasportati in carcere. Detenzione domiciliare invece, per la figlia Floriana.

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