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GLI OPERAI della Fiat-Sata di Melfi non sono più “happy”, non ballano più sulle note del pezzo di Pharrel Williams. A quanto pare non sono soltanto venti gli operai che hanno gettato la spugna perchè incapaci di reggere i ritmi delle linee di produzione, sarebbero molti di più. Alcune voci interne all’azienda parlano di defezioni che vanno dalle settanta alle novanta unità, anche con gesti eclatanti nel bel mezzo della produzione. E molti di loro sono effettivamente entrati con mansioni diverse, come gli ingegneri che si aspettavano mansioni diverse, magari team leader.
Le cose non sono tutte rose e fiori all’interno dello stabilimento che sta rilanciando la produzione con le nuove 500x e la Jeep Renegade. La questione è confermata anche dai vertici della Fiom Cgil che ieri in una conferenza stampa hanno spiegato i limiti di questo nuovo modello di produzione applicato alla Sata di Melfi.
Anche loro hanno trasmesso quanto detto nelle due assemblee fatte all’interno dello stabilimento negli ultimi giorni. Alcuni operai avrebbero esplicitamente detto di «voler tornare a casa stanchi, ma non massacrati». ma «c’è l’ingegnere preso per altre mansioni, che non ha “retto” la linea produttiva».
La Fiom rilancia, ha scoperto «dai giornali» che oggi ci sarà un incontro tra sindacati ed azienda, e anche questa volta la Fiom sembra essere esclusa. Ma intanto dal risultato delle due assemblee, ne è uscito fuori un documento che il sindacato dei metalmeccanici vuole proporre all’azienda. Quattro punti: il primo riguarda lo stop agli straordinari di sabato e domenica e inserimento di un quarto turno per snellire e garantire i riposi. «I ritmi ipotizzati nello stabilimento della Fca alla lunga non saranno sostenibili, con seri problemi per la salute e per la sicurezza». Lo dicono il coordinatore regionale Fiom Massimo Brancato, e i dirigenti del sindacato, Emanuele De Nicola, Giuseppe Cillis e Michele De Palma.
Il secondo punto riguarda le condizioni di lavoro: «un obiettivo raggiungibile, a partire dalla verifica delel postazioni e della linea di montaggio».
Ma c’è soprattutto bisogno di ripristinare le pause, e dal mantenimento della pausa di mezz’ora, retribuita, per la mensa. Sulle defezioni non ci si sbilancia, sarebbe tutto «fisiologico in vista di un picco di produzione», mentre si sta ragionando sull’abbassamento dei requisiti per le prossime assunzioni richieste all’interno dell’azienda. C‘i sono poi ’è poi una richiesta, necessaria, di incremento salariale. «i risultati economici devono essere in parte redistribuiti attraverso il salario, così come il giusto riconoscimento dei disagi derivanti da una modificazione dei turni». Ultimo punto la stabilizzazione dell’occupazione: «con cessazione degli straordinari e l’introduzione della quarta squadra». Questo è l’unico modo per poter garantire volumi produttivi e riposi settimanali.
Il documento, firmato da «oltre 3mila lavoratori» sarà presentato alla Sata. Però la Fiom annuncia anche di essere «stanca» degli incontri separati tra rappresentanze sindacali «E’ chiaro che Fca vuole mano libera sulle maestranze, dovremmo piuttosto chiedere al mondo politico cosa ne pensa».
E poi ci sono i trasporti: «sembra una cosa marginale – dicono – ma immaginate un operaio dopo sette ore e mezza in linea in piedi in un autobus. Questa cosa va risolta, subito».

v.panettieri@luedi.it

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