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FERRAGOSTO a casa? Se nella capitale o nelle città d’arte può essere una vera e propria avventura e un modo per scoprire angoli altrimenti sconosciuti, in città come Potenza significa davvero godersi le mura domestiche: un buon libro, una lunga pennichella, o un buon pranzo con i parenti.
Così in tanti, pur rimanendo in città, prediligono trasferirsi nei paesi vicini per le intramontabili scampagnate nel bosco o per immergersi nella natura e nei sapori tipici degli agriturismi. Tra le mete predilette dei potentini, specialmente delle grandi famiglie con bambini a seguito, è il bosco di Sellata e Rifreddo. Vicino e con poche pretese. Tra chi si allontana un pò di più, molto gettonata è la diga del Pertusillo, per il panorama mozzafiato e le aree attrezzate. C’è chi addirittura si trasferisce la sera prima con le tende per essere già lì il mattino successivo e trovare i posti migliori per sistemare tutta l’attrezzatura: coperte, tavoli, sedie, barbecue. Questo succede soprattutto al Monte Li Foi di Picerno, altra incantevole isola per gli amanti del pic-nic.
Nonostante questo senso di sospensione del tempo, per le strutture recettive un pò retrò e il tipo di turismo “casereccio”, molti ancora scelgono i laghi di Monticchio. Meta, però, principalmente di turisti pugliesi, per lo più giovanissimi. Viggiano è un altro cult per le scampagnate, insieme al Pollino e al più vicino bosco di Ruoti e Pallareta. Dal classico all’avventuroso con il Volo dell’Angelo a Pietrapertosa e Castelmezzano, che ha registrato il tutto esaurito. Ci sono turisti potentini ma specialmente gli stranieri e quelli provenienti dal nord Italia. Rimanendo a metà strada tra sport estremo e turismo, troviamo il parco avventura. Da un paio d’anni a questa parte richiama molti turisti il parco avventura di Gallipoli Cognato, per una parte in territorio materano e per un’altra in quello potentino. Qui è possibile conciliare il classico pic-nic con il divertimento dei percorsi ad ostacoli naturali, per adulti e bambini. Particolare, da quest’anno, l’apertura della funivia degli impianti sciistici del Monte Sirino, che offre così l’ occasione unica di guardare il mare dalla vetta del Parco dell’Appennino Lucano. «E’ necessario – ricorda il presidente del parco Domenico Totaro – che insieme alla possibilità di fruire della vasta biodiversità del nostro Parco il visitatore trovi l’accoglienza giusta e l’ospitalità tipica della nostra gente, e che a su volta egli sappia ricambiare il tutto con comportamenti e atteggiamenti rispettosi dei luoghi e della straordinaria vitalità che essi conservano nel tempo».
E per chi volesse dirigersi verso un’area balneare ma evitando il traffico per arrivare a mare? La soluzione sono le cascate di San Fele, riscoperte da poco anche grazie all’opera di promozione dell’associazione “U Uattenniére”, trasposizione dialettale di “gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate. Dal 2010, infatti, organizza visite guidate. Ma San Fele è diventata popolare tra i lucani e non, per merito dei diversi film che l’hanno scelta come set cinematografico, compresa una famosa fiction sui briganti firmata Rai. Ciò che caratterizza le cascate negli ultimi tempi è soprattutto l’occasione per molti di farsi un bagno nelle sue acque fresche, scegliendo uno scenario suggestivo da “Laguna blu”. Simili sono le cascate di Sant’Agelo le Fratte, da molti giovani predilette anche per l’appuntamento fisso di “Cantine aperte” che vede la sua serata conclusiva proprio il giorno di ferragosto. Cosa c’è di meglio, quindi, di chiudere in bellezza con del buon vino, una tarantella e un delizioso piatto tipico. Tra sagre, feste e concerti a ferragosto non c’è certo di che annoiarsi. Basta prendere la città, e in particolar modo i suoi dintorni, per quelli che sono: posti lontani dalla movida ma ricchi di tradizioni. Posti del relax o del divertimento. E questo, si sa, dipende solo dalla compagnia.

 

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