X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – Una cosa il Pd non poteva fare: perdere le elezioni a Potenza. Eppure ci è riuscito. E anche in malo modo con quasi 20 punti percentuali in meno al ballottaggio rispetto agli avversari. Un miracolo. Ma al contrario. Da sottoscrivere in tal senso le parole di Maroscia l’altra sera alla Direzione regionale. Perdere era sicuramente più difficile che vincere. Ovvio che dall’altro lato  De Luca abbia fatto una gran bella partita. Ma nel secondo tempo ha  giocato praticamente da solo e a porta vuota. Ma non c’è dubbio che è riuscito nell’impresa che gli altri finora avevano solo sognato. 

Ma come si dice in certi casi chi rompe paga. E quindi il problema ora è di chi ha perduto: il Pd. Che commesso il primo grossolano errore, ora rischia di farne un altro: mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e aspettare che il tempo mitighi la ferita. Ovviamente il rischio che venga commesso anche questo errore è altissimo. Non c’è dubbio.

La Direzione dell’altra sera non ha mostrato in tal senso grandi segnali. C’è stata una discussione lunga e per certi versi anche “elevata”. Ma troppo analitica. Troppo statica. I big hanno preso la parola ma con poca freschezza. Certo non si poteva pretendere a meno di 24 ore dalla Waterloo di Potenza una lucidità di pensiero e di azione. Insomma  il Partito democratico a Potenza è appena stato investito da un tir. Ma almeno ci si poteva attendere qualcosa di diverso rispetto al recente passato. Invece tutto è andato come negli ultimi 12 mesi almeno. Tranne qualche rara eccezione la sensazione percepita dagli interventi è che troppo spesso si dice una cosa per arrivare ad un’altra. Insomma tanta tattica e poca strategia. E potrebbe pure andare bene. Se non fosse che la sconfitta di Potenza è destinata a essere solo la prima di una lunga serie se il Partito democratico di Basilicata non comprende che un’epoca è finita. L’ha detto Renzi: «Non pagano più le rendite». Ed è così. Pari pari. E con un elettorato che troppo spesso è chiamato a votare i generali con in tasca nemmeno i soldi per un caffè tutto può accadere. Non c’è più nulla di scontato.

Senza contare che al netto di Potenza – che ha un’attenzione mediatica senz’altro più alta – il Pd mostra debolezze ormai da tempo in tanti comuni lucani.

Un paio di anni fa Speranza, ancora segretario regionale, convoco gli stati generali del Pd a Rifreddo per “alzare l’asticella”. A parecchi mesi di distanza è facile poter scrivere oggi che non solo l’asticella non è stata alzata ma addirittura è stata sotterrata. E forse questo per colpa di tutti.

Ad ogni modo il tempo per recuperare ci sta. In fondo per il momento non ci sono elezioni alle porte. Ma le vittoria vanno costruite con largo anticipo. Come le sconfitte: perchè il Pd ha iniziato a perdere già da tempo a livello “iperlocale”. Perchè sempre per citare, in direzione un’altra cosa è stata detta nella maniera giusta: «Il Pd nei comuni alle elezioni locali non gode più del vantaggio del voto di opinione». Verissimo.

sal.san. 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE