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I resti di due cappelle all’interno della Cattedrale. Nell’ambito dei lavori in corso da alcuni anni e che stavano portando al perfezionamento dell’impianto di riscaldamento nella struttura della Cattedrale vi è stato il rinvenimento straordinario di due appelli con una serie di decorazioni che saranno nei prossimi giorni oggetto di studio e di approfondimento da parte delle Soprintendenze competenti che approfondiranno la portata del ritrovamento.
Un evento avvenuto all’incirca una decina di giorni fa e di cui ha preso coscienza la Soprintendenza ai beni architettonici con l’ingegner Antonio Persia.
Gli uffici di tutela del Mibact insieme all’Arcidiocesi di Matera Irsina e al Comune di Matera hanno confermato nel corso della giornata di ieri ed al termine di un sopralluogo l’eccezionale scoperta avvenuta nelle scorse ore nella Cattedrale della città, Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Nella Cappella del Presepe, dove si sta svolgendo uno scavo archeologico collegato ai lavori in corso, sono emersi sotto al pavimento gli straordinari resti di due cappelle preesistenti che conservano importanti testimonianze di decorazione a fresco.
Tra gli affreschi ancora leggibili vi sono squisiti brani di sapore ancora tardomedievale ed altri già pienamente rinascimentali, vicini per qualità e cifra stilistica alle più importanti testimonianze della pittura non solo rupestre diffusa a Matera e nel territorio contermine.
Il sopralluogo che c’è stato ha visto la presenza dell’Arcidiocesi, dell’arch. Francesco Canestrini, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata; la dott.ssa Marta Ragozzino, Soprintendenteper i Beni Storici Artistici ed Etoantropologici della Basilicata, insieme al RUP architetto Biagio La Fratta, al Direttore lavori, ingegner Antonio Persia e alla dottoressa Anna Maria Patrone in rappresentanza del dott. Antonio De Siena, Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata e i Rappresentanti della dell’Arcidiocesi Matera – Irsina.
Ora i prossimi passi riguarderanno inevitabilmente non solo la straordinarietà di quanto è stato ritrovato e che meriterà inevitabilmente anche un successivo approfondimento ma ci dovrà essere anche un nuovo esame della situazione e degli interventi che riguardano la Cattedrale la cui riapertura era stata annunciata per la fine del 2015. Resta da capire se questo ritrovamento posticiperà o meno anche tutto ciò ma si tratta di risposte che arriveranno solo nei prossimi giorni.

p.quarto@luedi.it

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