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FERRANDINA- Due mesi fa, il Basento in piena si è portato via il primo pezzo. Con le ultime piogge ha completato l’opera: la strada alle spalle del capannone della “Manifattura italiana divani”, non c’è più.  Ingoiato e trascinato via dalla furia delle acque anche l’ultimo lembo d’asfalto, tra il fiume e le aziende vicine non c’è più alcuna barriera. La Materit e i suoi 500 big bags di amianto friabile, non sono poi tanto distanti e se il maltempo non dovesse dar tregua  sarebbe un autentico disastro.

Pericolosamente vicina alla zona erosa, è anche la fogna del Consorzio industriale: se gli scarichi si mescolassero alle acque del fiume, per l’ambiente sarebbe una mazzata. Ancora peggio se, come è molto probabile, l’acqua arriva a far visita al deposito di detersivo Turconi.

E con il fiato sospeso si sta anche nella vicina “Lacarpia Domenico srl”. L’azienda ha in programma, per aprile/maggio, l’ampliamento dell’attività e l’assunzione di 70 unità, pronte a diventare 200 una volta a regime; un’autentica manna dal cielo, insomma, in una Valbasento in cui si fa a gara a chiudere. Ma il rischio inondazione adesso, oltre a mettere in pericolo il capannone esistente,  rende incerto anche il futuro. E pensare che, quando si è creata la prima voragine, ad evitare la tragedia sono stati proprio i titolari della ditta Lacarpia: il loro tempestivo intervento  consentì di bloccare due pullman di lavoratori pendolari che procedevano in direzione opposta, poco prima che possa accadere l’irreparabile.

La furia del Basento ha spazzato via interi blocchi di cemento e lasciato sporgere, come fossero rami secchi, tubi del gas di una condotta in disuso. Una semplice transenna per indicare il pericolo non basta più. Occorrono interventi urgenti, per evitare guai più gravi alle aziende e all’ambiente.  Non meglio vanno le cose nell’abitato di Ferrandina, dove i Vigili del fuoco da più di 24 ore sono impegnati a circoscrivere i danni di una frana che si è verificata all’ingresso del paese, nella strada sottostante allo smottamento, che due anni fa rese impraticabile una palazzina.

A determinare il cedimento improvviso di una massa considerevole di terreno, copiose infiltrazioni d’acqua che l’intervento dei tecnici del comune e dei vigili del fuoco sta tentando di arginare. Altra situazione critica in via Papa Giovanni, rione Cappuccini, dove, in prossimità di una serie di abitazioni, si è messo in moto un movimento franoso. Il monitoraggio da parte dei tecnici del Comune è costante, ma viste le condizioni meteorologiche non c’è in ogni caso da stare tranquilli. E completamente immelmate la maggior parte delle strade rurali; diversi i casi di aziende agricole rimaste isolate. Ancora una volta notevoli i danni in contrada “Venita”, in prossimità della discarica comunale, già martoriata dalle precedenti piogge. Insomma, continua a piovere sul bagnato e il risultato che a danni si aggiungono altri danni. Pesantissimo il bilancio per un territorio già martoriato.

m.agata@luedi.it

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