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BENESTARE (RC) – Terrore a Benestare, un ossimoro che descrive le contraddizioni di questo paese collinare della fascia ionica, in provincia di Reggio Calabria. Poco dopo la mezzanotte, incendiata l’utilitaria del sacerdote, succeduto alla guida spirituale della comunità, dall’ottobre del 2011. Le fiamme hanno inoltre deturpato l’esterno della limitrofa casa canonica. Di origini congolesi: don Rigobert Elangui ha sempre condannato pubblicamente i precedenti criminosi accaduti a Benestare. In mattinata, convocato presso gli uffici della Curia di Locri, a decidere sul da farsi sua Eccellenza il Vescovo Giuseppe Fiorini Morosini. Appresa la notizia, il sindaco Rosario Rocca ha lasciato i suoi impegni istituzionali a Roma ed è già di ritorno per partecipare alla fiaccolata di solidarietà organizzata dalla comunità benestarese. Già avviata inoltre una colletta per acquistare un’altra auto e restaurare il danno alla canonica. 

Il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, e tutto il presbiterio diocesano «si stringono al confratello» parroco di Benestare, don Rigaubert Elangui, che ha subito l’incendio della propria automobile. Il vescovo ed il presbiterio diocesano evidenziano «di avere sempre apprezzato la serietà e la dedizione pastorale, sicuri che gli stessi sentimenti sono nutriti anche dai fedeli. Nell’attesa che le forze dell’ordine facciano luce sull’attentato – conclude la nota – deplorano il grave gesto, che umilia tutta la comunità civile della Locride, chiamata ancora una volta a dover subire tanta vigliaccheria». 

Nel corso del pomeriggio il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, è giunto in Calabria recandosi a Locri dove ha dichiarato di essere presente «per testimoniare la vicinanza mia personale, del ministro e delle istituzioni a questo territorio, alla Chiesa e a tutti i cittadini che ogni giorno sono in prima linea nella lotta alle mafie». Bubbico è giunto in Calabria dopo aver appreso la notizia dell’intimidazione subita dal parroco, don Elangui Rigobert. Il viceministro, insieme al prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli, ha incontrato il vescovo di Locri e Gerace, Monsignor Morosini, e il sacerdote minacciato. «Una società che si lascia intimidire dalle minacce rinuncia alla speranza. Il nostro Paese non se lo può permettere, soprattutto al Sud, dove è maggiore il carico di sofferenza. Le istituzioni – sottolinea il viceministro – hanno la grande responsabilità di coltivare la speranza, dando risposte concrete ai cittadini, ascoltando le loro richieste, non lasciandoli soli a fronteggiare la violenza. Per questo motivo dobbiamo rispondere alla richiesta di sicurezza e legalità che proviene dai territori e dalla Calabria in particolare, che ha bisogno di essere sostenuta e valorizzata nelle sue energie migliori. Dobbiamo lavorare insieme, a tutti i livelli, soprattutto con i giovani, per costruire cultura civica, senso dello Stato, spirito di collaborazione e solidarietà. Solo tessendo il filo della fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni – conclude Bubbico – possiamo ricostruire un tessuto sociale sfilacciato dalla crisi e lacerato dalla sfida della criminalità». 

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