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Ad un anno dalla sua trionfale riuscita al botteghino “Basilicata coast
to coast” festeggia nel migliore dei modi la sua partecipazione ad una
delle più quotate manifestazione cinematografiche mettendo in bacheca
ben tre David di Donatello. E due vengono aggiudicate personalmente dal
simpatico “vilain” di Lauria, Rocco Papaleo, che con tecnica e molto
cuore si aggiudica il prestigioso titolo di miglior regista esordiente e
condivide con la quotata e affermata jazzista Rita Marcotulli anche
l’emulo dell’ Oscar italiano per le migliori musiche originali. E il
successo resta tutto nel mondo delle sette note con un giusto
riconoscimento alla splendida canzone “Mentre dormi” composta da Gimmi
Santucci e da Max Gazzè. Quest’ultimo è stato anche interprete della
pellicola e proprio con la tipizzazione del personaggio stralunato,
poetico e un po’ sulle nuvole ha contribuito a rendere simpatica questa
originale pellicola che partecipa dal di dentro ad un’intelligente
rinascita del nuovo cinema italiano del XXI secolo. Papaleo ha il merito
attraverso un’ opera cinematografica di aver reso nota al grande
pubblico la Basilicata nelle sue coordinate geografiche, culturali,
enogastronomiche facendola conoscere ed apprezzare. E’stata un’
operazione culturale e di marketing di grande successo. Bene si è fatto
a finanziarla con fondi regionali e agganciarla al ricco giacimento del
petrolio lucano. Infatti la Total curando gli aspetti promozionali ne ha
permesso una distribuzione molto vasta e una penetrazione molto visibile
sui cartelloni di tutta la penisola. Per Rocco Papaleo, versatile
artista capace di spaziare tra cinema, teatro, musica, cabaret e
quant’altro il risultato di ieri sera all’ Auditorium della
Conciliazione è un punto di svolta. Nel libro delle facce delle
spettacolo italiano non è più un bravo caratterista che non sbaglia mai
la parte ma un nuovo autore italiano che molto può dare con uno stile
cinematografico minimalista ma che sa prendere dalla migliore lezione
della commedia all’italiana realizzata dai grandi registi del passato.
Il merito di Papaleo è di saper essere lucano nell’^appartenza ma
rapportandosi al mondo nazionale dello spettacolo cui gode di grandi
simpatie. Per un regista da buona opera prima la prova più difficile è
sempre la seconda e Papaleo deve stare attento a non fallire il prossimo
risultato. Un bell’anno cinematografico per la Basilicata che a Venezia
aveva registrato anche il trionfo dell’oriunda Sofia Coppola, che pur se
attaccata alla sua Bernalda, non ha ricevuto grandi omaggi dalla terra
delle sue radici. Sperando che questi successi non siano un’isolata
stagione per una regione che attraverso l’ immaginario può molto
migliorare la sua condizione economica e culturale. Sono stato dei David
che hanno molto ben santificato l’unità nazionale e la questione
meridionale. Il trionfo di “Noi credevamo” era atteso. Un grande film
con quesiti politici. In mattinata al Quirinale, Napolitano che ha
ricevuto secondo consuetudine tutti gli aspiranti premiati, ha molto
apprezzato l’ intervento del regista Mario Martone che a nome dei suoi
colleghi ha inquadrato le nuove sfide culturali che la cinematografia
tricolore persegue tra illustri nostri immigrati che hanno reso celebre
il cinema americano e i giovani autori del Terzo mondo che la nuova
Cinecittà vuole accogliere nell’ anno del centocinquantenario.
Napolitano ha simpaticamente detto: “Ha fatto un discorso migliore del
mio, potevo assumerla come ghost-writher al Quirinale”.

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