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PER IL PROCURATORE di Nocera Inferiore non ci sono gli elementi per la riapertura del caso Natale De Grazia, il capitano di corvetta morto improvvisamente il 13 dicembre 1995 durante una missione a La Spezia, dove avrebbe dovuto investigare sulle navi dei veleni, per conto della procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Di recente, un perito medico-legale incaricato dalla commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti,dopo aver riesaminato il caso, ha sostenuto che la causa della morte sarebbe da ricondurre a “cause tossiche”, vale a dire, ad un presunto avvelenamento. La nuova consulenza medico-legale è stata inviata alla procura di Nocera Inferiore, per una valutazione dell’autorità giudiziaria competente e l’eventuale riapertura delle indagini. Ma è di ieri la notizia, che il procuratore Giovanni Francesco Izzo ritiene che non vi siano gli elementi  che potrebbero giustificare una rivisitazione del caso, chiuso quindici anni fa. Per questo ha presentato al gip una richiesta di archiviazione rispetto ai dati contenuti nella perizia medico-legale inviatagli dalla commissione parlamentare. «La conclusione a cui sono pervenuto – ha dichiarato – in realtà è contenuta nella stessa consulenza, laddove si afferma esplicitamente che da un punto di vista medico-legale il caso deve essere considerato chiuso».

Secondo il procuratore la relazione del consulente medico legale della Commissione parlamentare di inchiesta sui ciclo dei rifiuti «rappresenta una situazione di fatto contrassegnata dalla più totale incertezza e, per di più, irrimediabilmente lontana da ogni possibilità attuale di concreto accertamento».

 

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