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Nonostante le polemiche e a dispetto del suo inserimento nella ‘black list’ degli ‘impresentabili’ stilata dalla commissione Antimafia, Vincenzo De Luca strappa la Campania al governatore uscente, Stefano Caldoro, dopo un testa a testa che lo ha visto in verità sempre in leggero vantaggio per tutta la notte. Ma se grazie al sindaco di Salerno il Pd ottiene un 5 a 2 che può far parlare di tenuta si apre il nodo dell’applicazione della legge Severino che potrebbe portare il caos in Campania. “Non decadrà”, assicura il numero due Dem, Lorenzo Guerini. Polemico il candidato del centrodestra. “Non c’è dubbio – attacca Caldoro – che la vittoria di De Luca sia segnata dai risultati dei cosentiniani e dell’Udc”. 

Buona l’affermazione del M5S – con la candidata Valeria Ciarambino – che ha toccato quasi il 20 per cento consentendo così, per la prima volta, ad una pattuglia di grillini di sedere nei banchi del Consiglio regionale della Campania.  Cinque anni fa per la presidenza della Regione la sfida era sempre tra De Luca e Caldoro. Sempre forte in regione l’astensione che sfiora ma non batte il record delle Europee del 2014 (quando andò a votare il 51,1% degli aventi diritto): alle urne è andato il 51,9% degli aventi diritto, ben undici punti al di sotto delle regionali del 2010 (62,96%). Oltre per il rinnovo del Consiglio regionale, in Campania si è votato anche per scegliere anche i nuovi sindaci di due Comuni, tra cui quelli di Giugliano ed Ercolano, in provincia di Napoli.

De Luca, grazie a Renzi – Un risultato straordinario – ha detto Vincenzo De Luca in conferenza stampa – ringrazio il segretario Renzi per la fiducia che mi ha voluto fare”. “Ora comincia una fase di trasparenza e legalità. Ho responsabilità di realizzare un programma difficile e impegnativo”.

Il nodo della Severino – “De Luca era candidabile, eleggibile e insediabile e seguirà questo percorso. Dopodiché c’è una legge che assegna competenza agli organi di governo. Ma la legge non parla di decadenza eventualmente di sospensione”. La legge non verrà cambiata, replica Guerini a una domanda diretta in proposito, dopo l’elezione di De Luca. “Lo scenario della legge Severino è delineato dalla legge stessa, con un procedimento chiaro che prevede l’insediamento del Consiglio Regionale e della Giunta prima che ci possa essere la presa d’atto di un’eventuale sospensione”. È Fulvio Bonavitacola, parlamentare Pd e uno degli uomini di fiducia del neoeletto governatore della Campania Vincenzo De Luca, a delineare lo scenario della possibile sospensione dell’ex sindaco in base alla Legge Severino. “L’articolo otto del decreto legislativo 235 del 2012 – spiega Bonavitacola – descrive un procedimento chiaro. A cura della cancelleria del Tribunale competente viene notificata la sentenza di condanna, in questo caso sappiamo che si tratta di una condanna di primo grado per abuso d’ufficio, al prefetto del capoluogo di regione. Il prefetto di Napoli comunica gli atti alla presidenza del Consiglio dei Ministri che acquisisce il parere di due ministri, quello degli interni e quello degli affari regionali. Acquisiti questi pareri, adotta il provvedimento di sospensione che non è però efficace se non è notificato al consiglio regionale per gli adempimenti di legge. Questo significa che fino a quando il Consiglio Regionale non prende atto di questa sospensione, la sospensione non ha nessuna efficacia giuridica”. “Ne consegue – conclude Bonavitacola – che il Consiglio regionale per prendere atto della sospensione deve essere nell’esercizio delle sue funzioni. Ecco chiarito perché l’antinomia Severino-insediamento degli organi non esiste, perché è proprio l’insediamento degli organi che può consentire l’applicazione della Severino”. La cronologia in questo caso, spiega Bonavitacola, è dettata dallo “statuto della Regione Campania e dal Regolamento del Consiglio Regionale della Campania, che prevedono che non possono essere adottati altri atti dal Consiglio, come la presa d’atto della sospensione, se prima non avviene la convalida degli eletti, l’elezione del Presidente del Consiglio regionale, l’insediamento della Giunta attraverso la comunicazione al Consiglio regionale e la presentazione le linee programmatiche del nuovo Presidente. Questi sono i primi atti che lo statuto impone e quindi la presa d’atto della Severino avverrebbe dopo tutto questo”.

La polemica di Caldoro – “Non c’è dubbio che la vittoria di De Luca sia segnata dai risultati dei cosentiniani e dell’Udc”. Lo ha detto Stefano Caldoro, governatore uscente della Campania. “È evidente – ha aggiunto – che di questa vittoria va dato merito politico-elettorale all’Udc, e quindi a De Mita”, e ai cosentiniani “che insieme hanno raggiunto il 3,5%”.  “Abbiamo scelto di non fare compromessi”, ha detto Caldoro rivendicando rivendicando la scelta di “non tenere dentro De Mita e ‘cosentiniani’ che avrebbero creato un vulnus”. “Ora – a suo avviso – spetterà a Vincenzo De Luca, neopresidente della Regione Campania, “affrontare le contraddizioni interne. Noi – ha sottolineato – consegniamo una Regione con i conti in ordine”.

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