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E’ in via di esecuzione dalla prima mattina l’ordinanza di misure cautelari disposta dal gip di Potenza nell’ambito della inchiesta sui rimborsi per i consiglieri regionali della Basilicata. Militari di finanza e carabinieri e agenti della mobile di Potenza stanno notificando in queste ore gli arresti domiciliari per l’assessore alla formazione Vincenzo viti, quello all’agricoltura rosa mastrosimone, e il capogruppo pdl Nicola pagliuca. Il divieto di dimora nel capoluogo e’ stato disposto per il capogruppo Idv Antonio Autilio, il pidiellino Paolo castelluccio (appena tornato da Roma dove è stato grande elettore del presidente della repubblica), il pidiellino Mariano Pici, Alessandro Singetta del gruppo misto, l’Udc Agatino Mancusi, il socialista Raffaele Vita e il “fratello d’Italia” Mario Venezia. Il divieto di dimora ma nel comune di Valsinni è stato disposto anche per un ex consigliere regionale, Vincenzo Ruggiero, candidato per La Destra alle scorse politiche. Oltre alle misure cautelari personali sono stati disposti anche sequestri per un totale di178mila euro, per somme variabili dai 5mila ai 26mila, a carico degli stessi consiglieri e dell’Udc Franco Mollica (già  condannato in primo grado due settimane fa nel processo scaturito dalla prima inchiesta sui rimborsi elargiti ai membri del parlamentino lucano),  oltre agli ex consiglieri Antonio Potenza  (Popolari Uniti), Antonio Tisci (PdL), e il socialista Innocenzo loguercio.

Anche la sostituzione degli pneumatici e spese per viaggi e vacanze (con parenti più o meno stretti) sono finite tra i rimborsi illecitamente percepiti da assessori e consiglieri regionali della Basilicata. Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo. Ammonta a circa 170 mila euro la somma dei rimborsi illecitamente percepiti da assessori e consiglieri regionali della Basilicata così come accertato dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza che stamani ha portato a tre arresti. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica, Laura Triassi. Sono stati decisi sequestri a carico degli indagati per una somma equivalente.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi per evitare l’inquinamento delle prove, che sarebbe stato tentato nelle settimane scorse. 
Nell’ordinanza viene riportato l’allagamento di un ristorante, frequentato dai politici lucani, durante il quale sarebbero andate distrutte le ricevute fiscali degli ultimi anni custodite in un ufficio.
Anche la sostituzione degli pneumatici e spese per viaggi e vacanze (con parenti più o meno stretti) sono finite tra i rimborsi illecitamente percepiti. Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi per evitare l’inquinamento delle prove, che sarebbe stato tentato nelle settimane scorse. Nell’ordinanza viene riportato l’allagamento di un ristorante, frequentato dai politici lucani, durante il quale sarebbero andate distrutte le ricevute fiscali degli ultimi anni custodite in un ufficio.

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