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Colpa delle congiuntura economica o di precise responsabilità politiche? L’ufficializzazione del declassamento della Basilicata nell’obiettivo convergenza si inserisce a pieno titolo tra gli argomenti della campagna elettorale, e quindi dello scontro politico. Se il centrosinistra la crisi internazionale e fattori tecno statistici hanno determinato il salto indietro della Basilicata, per il consigliere del pdl, Michele Napoli si tratta, invece, «di una bocciatura politica di cui portano interamente  le responsabilità le Giunte De Filippo dal 2005 ad oggi». «Siamo alla definitiva fine del “modello di Regione virtuosa e prima della classe in Europa” – spiga il consigliere in una nota – che per anni ha accompagnato la retorica del Governatore De Filippo e del centrosinistra nei Programmi dei fondi comunitari con i metodi della spesa polverizzata e della creatività che hanno caratterizzato i Programmi Fesr (il riferimento è soprattutto ai “beni immateriali”, vale a dire persino eventi di spettacolo), Fse e Feoga-Psr.   Adesso è la Commissione Europea a dettare le priorità di spesa nel prossimo sessennio 2014-2020 per le regioni che come la Basilicata sono a forte ritardo di sviluppo e che devono riguardare  gli assi ricerca e innovazione, agenda digitale, Pmi e un’economia sostenibile. C’è persino la tassativa previsione di spesa: il 50 % dei circa 20 miliardi di euro destinati a Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata, dovranno essere spesi su una o più fra le quattro priorità e di questi il 12% per l’economia sostenibile, in particolare fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Risulta perciò ancora più rilevante il profilo politico della nuova Giunta Regionale che sarà eletta a metà novembre perché – sottolinea il capogruppo Pdl – le risorse comunitarie sono le uniche su cui sarà possibile fare affidamento».

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