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CATANZARO – Una paziente affetta da una severa cardiomiopatia dilatativa, già sottoposta a numerosi interventi chirurgici, by-pass aortocoronarico e precedenti impianti inefficaci di defibrillatori, è stata trattata con successo nella Cardiologia del Campus universitario catanzarese con un innovativa terapia considerato che non era stato possibile l’impianto di un defibrillatore convenzionale. L’impianto è stato effettuato presso la Divisione di Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, diretta dal Prof. Ciro Indolfi, con il team elettrofisiologico del dott. Antonio Curcio e dott. Giuseppe Santarpia. Il defibrillatore impiantato in questa paziente ha ricevuto l’autorizzazione alla distribuzione dalla «Food and Drug Administration» nel 2012 e trova un campo di applicazione o nei soggetti giovani nei quali, vista la lunga aspettativa di vita, non è ragionevole impiantare in modo permanente numerosi cateteri nel cuore e nei vasi o, come nel caso effettuato presso la Cardiologia dell’Università di Catanzaro, nei pazienti in cui vi è una impossibilità nell’impiantare defibrillatori standard per mancanza di accessi venosi. 

«E’ con grande soddisfazione – afferma Ciro Indolfi, Direttore della Cattedra di Cardiologia e URT del CNR dell’Università Magna Graecia – che abbiamo potuto offrire a questa paziente ,che non aveva altre opzioni terapeutiche, una terapia innovativa con lo scopo di prevenire la morte improvvisa ed aumentare, quindi, la sopravvivenza. Il defibrillatore sottocutaneo utilizzato rappresenta una delle nuove frontiere della cardiologia mini invasiva, insieme alle valvole percutanee, agli stents coronarici assorbibili, alle endoprotesi percutanee per gli aneurismi aortici. Oggi tutte queste innovazioni sono disponibili presso il Centro Cardiologico del Campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. La vita media oggi è aumentata di circa 7 anni e tale aumento della sopravvivenza è legata anche alle innovazioni tecnologiche nel campo delle malattie cardiovascolari, che rappresentano, come è noto, la causa di morte numero uno in Italia. Con orgoglio possiamo affermare – ha proseguito il Prof. Ciro Indolfi – che tutte queste innovazioni sono oggi disponibili nella nostra Regione dove, nel Campus catanzarese oltre ad attrezzature di avanguardia esistono elevate competenze professionali. L’emodinamica dell’Università è stata la prima struttura pubblica della Regione ad iniziare la rete per l’emergenza cardiologica allo scopo di trattare tempestivamente gli infarti miocardici con l’applicazione degli stents. Nel laboratorio di emodinamica dell’Università, infatti, sono stati trattati più di 23.000 pazienti con altissimi risultati clinici».
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