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SANT’ARCANGELO – La cosa certa è che la discarica di Sant’Arcangelo è al limite delle sue capacità e che dai 21 comuni del comprensorio che doveva servire, è costretta a fare gli straordinari “allargando” la forbice a 50 paesi (tre sono della provincia di Matera). Insomma una situazione che a furia di proroghe, rischia di degenerare. Il malcontento tra la popolazione è palese. L’11 gennaio prossimo scadrà il decreto del Presidente della Regione e alcuni rumors, danno già per scontata l’ennesima proroga. Ma l’amministrazione comunale non vuole starsi. E se da una parte si è voluta immolare per il bene comune di tutta la regione, dall’altra non vuole assolutamente far passare l’idea che a Sant’Arcangelo si può conferire vita natural durante.

«Se continuiamo con questo andazzo, tra due anni saremo l’emergenza della Basilicata».

A parlare è il primo cittadino di Sant’Arcangelo che per questa mattina ha voluto convocare un consiglio comunale straordinario per discutere proprio della questione “rifiuti”. Un tema ormai consueto a Sant’Arcangelo. Fin quando nel 2012 si è voluta ampliare la discarica. Gli ultimi anni, hanno visto un dato di conferimento sempre più crescente. Nel 2013 più di 40.000 tonnellate, 37.900 nel 2014. Quest’anno siamo sulle 21.300 tonnellate ma il dato è riferito al novembre scorso.

«Vogliamo mettere un punto fermo sulla questione – riprende il sindaco – non escludendo anche azioni di tipo legale. Siamo pronti a impugnare il decreto davanti al Tar Basilicata». Parisi guarda già allo scenario che si potrebbe aprire dopo la naturale scadenza del decreto. Il 22 gennaio infatti, la Provincia emanerà il nuovo decreto flussi e non è escluso che le cose rimangano come sono ora. «A quel punto oltre a presentare l’impugnativa al Tar, chiederemo che solo i 21 comuni originari conferiscano in discarica. Certo un ruolo fondamentale lo deve giocare anche la raccolta differenziata che deve raggiungere almeno il 65 per cento. Solo così potremmo avere una gestione razionale della discarica che può essere protratta nel tempo». Il primo cittadino, infine si vuole togliere anche un sassolino dalla scarpa.

«Voglio solo far notare che chi ha avuto l’idea di far allargare la discarica è stata la vecchia amministazione che riteneva la questione di “assoluta necessità”. Senza quella decisione – conclude – oggi non ci troveremmo in questa situazione».

L’appuntamento per il consiglio comunale aperto è per le 11 di questa mattina nel polifunzionale di viale Europa.

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