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GRASSANO – «Vogliamo essere ricevuti da Marcello Pitella», questo quanto chiedono i componenti del neo costituito comitato di disoccupati di Grassano.
Da ieri un presidio permanente davanti la casa comunale con l’obiettivo di essere ricevuti dal Governatore lucano per parlare del problema lavoro.
Sono circa trecento con diverse professionalità, fabbri, cuochi, camerieri, falegnami operai forestali, muratori specializzati, che ad oggi non percepiscono nessun sostegno e si trovano ad un bivio: giovani per la pensione e vecchi per il mondo produttivo.
Al presidente Pittella i disoccupati chiedono che vengano stanziati dei fondi, da assegnare ai comuni, che questi ultimi possano utilizzare per giornate lavorative di manutenzione, da svolgere nella comunità.
Per ora la protesta dura tutta la giornata, per poi fermarsi la sera, ma dalla prossima settimana il neo costituito Comitato dei disoccupati di Grassano, potrebbe attuare forme di protesta sempre più eclatanti e durature.
La settima scorsa, in tarda serata, il sindaco Francesco Sanseverino li ha accolti nella propria stanza, insieme all’intera giunta comunale, e più che il sostegno morale da primo cittadino e la vicinanza al loro problema, non ha potuto prendere impegni certi, considerato le esegue risorse dei comuni, dalle quali non si potrebbero raggiungere gli obiettivi richiesti dai lavoratori.
«Vi sono casi di estrema drammaticità – ha commentato il sindaco di Grassano, Francesco Sanseverino – aumentano sempre di più le persone che al Comune chiedono come poter pagare le bollette o addirittura comprare il necessario per vivere. Alcuni anni fa il sostegno alle famiglie veniva dato da parenti che dall’estero contribuivano alle esigenze dei propri cari. Oggi è diminuito anche questo fenomeno e l’Ente Comunale nulla può rispetto ad una gestione che ci vede impegnati con minori entrate e debiti accumulati negli anni, che spesso non ci permettono nemmeno di garantire l’ordinaria quotidianeità. L’idea di poter attingere a finanziamenti, da poter utilizzare successivamente come pagamento di giornate lavorative ad oggi, seppur un’utopia, di certo potrebbe essere un mezzo che aiuterebbe molto il nostro Comune a soddisfare alcune esigenze dal punto di vista degli interventi sul territorio, considerando che contiamo su di un personale sotto l’organico previsto e molti dei quali con problemi di salute».
Ma non sono gli unici problemi che si ripercuotono sui cittadini, soprattutto di Comuni non molto estesi. Infatti, ci sono altre sfaccettature che stanno mettendo in difficoltà la quotidianeità degli abitanti di Grassano, e non solo. «In aggiunta a tutto ciò la cosa strana che tantissimi di questi disocuppati avendo ricevuto per donazione piccoli appezzamenti di terreni oggi si trovano a dover pagare anche l’Imu nonostante non hanno reddito. Per questo abbiamo da alcune settimane diversi sindaci del comprensorio iniziato un percorso per chiedere l’annullamento di questa tassa».
Molti dei manifestanti sono al limite della sopravvivenza perchè senza sussidi di nessun genere in quanto la crisi che dura da diversi anni ha fatto superare tutte le possibilità di aiuto al reddito. Il Comitato, deciso a continuare con la protesta, ha lanciato l’appello anche ai disoccupati dei paesi limitrofi ad unirsi a loro con la speranza che un numero maggiore sia la strada giusta per essere ascoltati.

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