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CAMPO CALABRO (RC) – Il prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli ha disposto l’accesso antimafia nel Comune di Campo Calabro, paese di quasi 5 mila abitanti che si affaccia sullo Stretto di Messina. Il provvedimento, adottato su delega del ministro dell’Interno, è finalizzato a verificare l’eventuale sussistenza di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività amministrativa dell’Ente. A tal fine si è già insediata al Comune la Commissione prefettizia composta da Eugenia Salvo, Lucia Elena Scopelliti e Pietro Maldonato, rispettivamente viceprefetto aggiunto, funzionario amministrativo e funzionario economico-finanziario in servizio presso la Prefettura di Reggio Calabria. 

Dal 2007 il Comune di Campo Calabro è guidato dal sindaco Domenico Idone (PD), riconfermato alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012. E proprio l’operato della sua seconda amministrazione – quindi 1 anno e 5 mesi di gestione – sarà soggetto agli approfondimenti della Commissione d’indagine. Verifiche disposte alla luce di alcuni accertamenti di Polizia dai quali «sono emersi segnali indicativi della possibile sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata». Ma nelle stanze del Municipio la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
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