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POTENZA – La Procura della Repubblica di Salerno ha disposto il dissequestro del terrazzo e del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove il 17 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la studentessa di 16 anni scomparsa il 12 settembre 1993 e uccisa da Danilo Restivo, condannato di recente a 30 anni di reclusione con sentenza irrevocabile.
A renderlo noto ieri in serata è stato l’Ufficio comunicazioni dell’Arcidiocesi di Potenza, con un breve comunicato.
Silenzio sul destino del tempio, che per 16 anni è stato la tomba di Elisa, fino a quando una squadra di operai saliti per riparare un’infiltrazione d’acqua non si è accorta di quella presenza, e ha avvisato la polizia.
Qualcuno lo vorrebbe trasformato in un centro antiviolenza. Mentre in tanti chiedono che venga restituito al culto dei fedeli. E per ora dall’arcidiocesi non sembrano intenzionati a tornare sulla questione che continua a suscitare accese polemiche.
Il sottotetto della chiesa fu posto sotto sequestro alcuni giorni dopo il ritrovamento del cadavere, per permettere una serie di accertamenti tecnici da parte degli investigatori: il terrazzo è un’area da cui si accede al sottotetto.
In un primo tempo fu posta sotto sequestro anche la chiesa, tornata libera dai sigilli ad aprile dell’anno scorso. E’ seguito un sopralluogo da parte di alcuni incaricati del vescovo e della sovrintendenza che hanno evidenziato una serie di criticità dovute all’abbandono di questi anni per cui l’intera struttura è stata avvolta dalle impalcature.
La parte più danneggiata dei piani inferiori della chiesa è quella che si affaccia su via Cairoli dove le infiltrazioni d’acqua sono importanti. Viene giù acqua anche nel salone della canonica al piano terra, mentre il tempo e l’umidità hanno lasciato che l’intonaco si staccasse e le scale si riempissero di calcinacci. Sono messe parecchio male anche le stanze del centro Newmann, il circolo culturale che aveva uno spazio ai piani superiori della struttura.

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