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LAGONEGRO – Dopo il lungo consiglio comunale di giovedì, il sindaco Domenico Mitidieri parla di «vittoria netta su tutta la linea politica e di risultato sonoro inflitto all’opposizione», senza nascondere un pizzico di orgoglio e di soddisfazione per la rivincita contro gli «attacchi personali subiti negli ultimi tempi, che la minoranza ha sempre rivolto strumentalmente alla mia persona e alla mia giunta anche attraverso esposti e denunce reiterati, danneggiando in questo modo solo l’interesse dei Lagonegresi; perché alla fine la magistratura ha ceduto: come quando si va dal medico senza avere nessuna patologia – spiega con sarcastica ironia – ma poi dopo una, due, tre volte anche un professionista si arrende e ti prescrive l’aspirina. E in un sorso ti passano tutti i dolori. Così, a mo’ di effetto placebo; nella stessa maniera in cui l’opposizione, e alcuni consiglieri con astio e morbosità particolare, si è affannata per mesi ad annunciare una situazione economica disastrosa, salvo poi effettuare un palese dietrofront nella scorsa seduta per attestarsi sulle nostre posizioni, che di fatto non esiste: se è vero che lo stesso articolato della Legge finanziaria 2014 prevede la proroga di 180 giorni per presentare un altro piano di riequilibrio». Senza dubbio il primo cittadino ha portato a casa due risultati importanti, il primo non scontato e il secondo decisamente a sorpresa: innanzitutto ha ricompattato la sua maggioranza intorno a una questione delicatissima – vistosa e significativa la presenza di tutti i consiglieri e gli assessori tra i banchi – a cominciare proprio dal suo partito, il Pd, che ha serrato le fila sulla relazione del primo cittadino facendo registrare il marcato sostegno all’operato dell’esecutivo da parte dell’area pittelliana con l’intervento dell’ex capogruppo Pasquale Mitidieri. Il quale, pur ammettendo «alcuni errori commessi in passato e che la Corte dei Conti ha puntualmente rilevato», con riferimento alla bocciatura dei giudici contabili del piano decennale di riequilibrio finanziario presentato dall’ente per evitare il dissesto, a fronte di un disavanzo di circa due milioni di euro, ha altresì sottolineato che «dall’ottobre 2013 in poi, e cioè dal momento dell’attestazione dei debiti del Comune, l’amministrazione si è impegnata efficacemente per cominciare a ripianare il dissesto finanziario sia migliorando l’operato degli uffici e del personale, sia incrementando la raccolta dei crediti e riducendo le spese». In secondo luogo, il sindaco ha riscosso l’unanimità sul documento proposto, dopo un tira e molla con la minoranza che aveva protocollato una versione molto simile e di cui ha preteso la discussione: in sostanza, aggrappandosi anche all’ombrello del “Milleproroghe” che proroga i termini di legge fino a giugno 2015, Mitidieri ha incassato la delibera del consiglio che, invece di dichiarare il dissesto e rivolgersi prefetto per l’invio di un commissario, sfrutta la possibilità di «redigere una nuova versione del piano di riequilibrio, aggiornato alle eccezioni della Cassazione, impegnando gli uffici tecnici comunali a trovare le misure per risolvere il problema nel corso delle prossime settimane. Senza dimenticare – conclude il sindaco – che il nostro comune avanza crediti per oltre due milioni e che ha mantenuto la sua vocazione al terziario, la quale comporta spese gravose ma anche un benefico indotto per la popolazione e le attività imprenditoriali. Se siamo fuori bilancio è per queste ragioni, qui non esistono fenomeni di malaffare o cattiva amministrazione per ragioni personali e potremmo sanare immediatamente la situazione se soltanto il Ministero della Giustizia ci desse i soldi che ci deve, più di un milione di euro, per il mantenimento del nuovo Tribunale accorpato».

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