X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

LAGONEGRO – A circa due mesi di distanza dalla tragica rissa nella quale venne accoltellato mortalmente il giovane Pasqualino Di Silvio, comincia a delinearsi un quadro indiziario più chiaro ed arrivano le prime svolte giudiziarie. Il fratello di Pasqualino, Tony, era già da qualche settimana al regime degli arresti domiciliari per poter frequentare l’ultimo anno di scuola superiore e sostenere gli esami di stato; il padre, Nicolino, era ancora detenuto ma proprio ieri il gip titolare delle indagini, dott. Vincenzo Del Sorbo, ha accolto l’istanza dei legali di fiducia della famiglia Di Silvio, gli avvocati Antonio Boccia ed Italo Grasso, in merito alla sua scarcerazione per gravi motivi di salute.

Nella richiesta depositata presso la Procura della Repubblica di Lagonegro si legge che «il detenuto Nicola Di Silvio, a dispetto della documentazione clinica prodotta e del parere medico, è stato dimesso dall’ospedale e ricondotto presso la Casa circondariale di Sala Consilina; il rinnovo dell’istanza domiciliare è dunque necessitato dalla sua condizione di salute che non è compatibile con la situazione carceraria».

Nicola Di Silvio infatti dovrebbe subire a breve un delicato intervento operatorio all’uretere e dunque il magistrato, su parere favorevole del sostituto Procuratore dott. Francesco Greco che sta coordinando l’attività investigativa, ha accolto la richiesta dei difensori con ordinanza emessa in data 02/04/14 ed ha conseguentemente disposto la scarcerazione del Di Silvio, sottoponendolo al solo regime dei domiciliari, al quale sarà costretto presso la sua dimora di Lauria insieme all’altro figlio e senza nessuna scorta di polizia; inoltre dovrà presentarsi immediatamente alla locale stazione dei carabinieri e gli viene fatto divieto assoluto di recarsi presso il centro abitato di Lagonegro.

Nelle valutazioni formali del magistrato è stato preso in considerazione «il tempo trascorso dall’inizio della misura (Febbraio 2014), e che le esigenze cautelari di cui all’ordinanza applicativa possano essere tutelare adeguatamente anche con misura meno afflittiva; anche per salvaguardare meglio le non floride condizioni di salute dell’imputato, a fronte di documentazione medica che ne attesta i seri problemi. Il predetto Di Silvio – si legge ancora nell’ordinanza del GIP – continuerà ad essere assistito nel reparto detenuti dell’ospedale di Salerno, dove tuttora si trova, e dovrà recarsi presso il luogo di dimora indicato in Lauria entro quattro ore dalla dimissione dal nosocomio». Cauta soddisfazione è stata espressa dai legali, poiché la posizione personale del proprio assistito si va notevolmente alleggerendo conformemente alla linea difensiva sostenuta, tant’è che è ipotizzabile anche uno stralcio dei capi di imputazione di rissa aggravata e di tentato omicidio, per cui i due Di Silvio verrebbero giudicati per la prima accusa dal Tribunale di Lagonegro e per la seconda da quello di Potenza, in udienza congiunta assieme a Nicola e Giuseppe Viceconte, gli altri due protagonisti della vicenda, accusati a loro volta dell’omicidio di Pasqualino e tuttora detenuti in carcere a Melfi. L’avvocato Boccia si dice perciò «moderatamente fiducioso che il quadro indiziario si possa ulteriormente attenuare, magari attraverso la derubricazione di alcuni tra i reati che vengono contestati al mio cliente».

Intanto i giudici attendono gli esiti delle perizie dei tecnici di parte e di quelli nominati dalla Procura, nonché i risultati dell’esame autoptico eseguito sul cadavere di Pasqualino per poi dare inizio al processo una volta acquisita l’intera documentazione prodotta.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE