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«SI è vero, ho avuto una figlia, ma non sono sicuro che sia mia».
Ecco quel segreto inconfessabile (ma cos’altro dovrà ancora venire a galla?) di cui parlò Gildo Claps e che avrebbe potuto compromettere ulteriormente l’immagine della Chiesa potentina già offuscata da un delitto commesso nella Trinità.
Don Noel (in foto), il giovane prete congolese che affiancò don Mimì negli ultimi mesi della sua vita e che resse la Trinità per poco tempo prima che arrivasse don Ambrogio, nel suo soggiorno potentino conobbe e frequentò una donna.
Dalla relazione sentimentale sarebbe nata una bambina.
Non c’è mai stato riconoscimento anche perché, leggendo gli atti contenuti nei 78 faldoni dell’inchiesta Claps, il sacerdote afferma di non essere neppure sicuro che la piccola sia effettivamente sua figlia.
La madre, del resto, a quel che risulta al Quotidiano, non ne ha mai chiesto il riconoscimento.
Pacata, ma decisa come sempre, l’avvocato dei Claps, Giuliana Scarpetta: «Quale valore penale ha la circostanza? Sono dichiarazioni contenute negli atti dell’indagine, è evidente che il fatto in sé non comporta nessuna responsabilità ma avrei piacere a che il Papa ne fosse a conoscenza…». Ennesima mossa di un conflitto serrato tra la famiglia Claps e la chiesa potentina.
L’ultimo colpo lo aveva messo a segno l’avvocato Donatello Cimadomo presentandosi in udienza a Salerno e annunciando la volontà del vescovo di costituirsi parte civile nel processo a carico di Danilo Restivo.
Vescovo che non ha preso parte ai funerali di Elisa sabato scorso perché, evidentemente, non gradito.
Ora la contromossa dei Claps e la chiarezza su quell’invettiva, fatta da a Gildo un po’ di tempo fa, durante un collegamento in diretta, a “Chi l’ha visto?”.
E proprio ieri sera, nel corso della trasmissione condotta da Federica Sciarelli, la rivelazione shock.
Don Noel, interrogato dai magistrati di Salerno, avrebbe dichiarato di avere avuto una figlia nel periodo in cui si trovava a Potenza.
Questa, forse, la notizia di cui erano a conoscenza, già da tempo, Gildo e mamma Filomena. E forse a questo si riferiva quella sera il fratello di Elisa quando affermò, durante la trasmissione di Rai tre, di sapere cose che avrebbero potuto compromettere la Chiesa potentina. Nel corso della puntata di ieri sera di “Chi l’ha visto?” sono anche stati proposti alcuni stralci dell’interrogatorio, davanti ai pm di Salerno, di una delle due donne delle pulizie, a confronto con un altro prete, don Vagno, da cui emerge che il cadavere di Elisa non fu ritrovato il 17 marzo dello scorso anno, così come ufficialmente risulta, ma ben due mesi prima. Don Vagno: «Ma tu mi hai detto che c’era un cranio!» e il magistrato: «Conferma?», la Santarsiere, con un po’ di incertezza: «Eh sì». Dichiarazioni poi ritrattate in un secondo momento.

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