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MATERA – Non ci sono ancora notizie di Debora Citro (in foto), la donna di 32 anni di Matera scomparsa giovedì scorso. Del suo ritrovamento si sta occupando la Questura del capoluogo e in particolare la squadra mobile con una serie di indagini a tutto campo che non scartano alcuna ipotesi: «al momento ed in mancanza di altre ipotesi concrete quella dell’allontanamento volontario rimane la possibilità più probabile. Ma ci sono verifiche continue, di più non si può dire» spiega ufficialmente il portavoce della Questura, Luisa Fasano. Insomma non ci sono elementi che lasciano spazio ad altre eventualità ma il lavoro in corso è a tutto campo. Per questo che nei giorni scorsi è stato fatto un sopralluogo presso l’abitazione della donna dove pare è stata sequestrata una spazzola per prelevare campioni di Dna dai bulbi. E sempre nell’abitazione di Debora sono stati trovati anche una serie di appunti che aveva buttato giù e che conterrebbero alcuni elementi che si stanno valutando. Non si tratta esattamente di un diario, ma di qualcosa in più di una lettera in cui spiega le sue ragioni e la sua scelta. Di fatto però la Polizia non scarta alcuna ipotesi e proprio la preoccupazione dei familiari e del marito in particolare hanno portato a valutare sin dal principio l’ipotesi che possa essere trattenuta contro la sua volontà. Questa è una delle tracce di lavoro degli investigatori ma al momento non ci sono elementi che possano confortarla. Quest’ultimo rimane di fatto una delle ipotesi peggiori che si stanno vagliando. Ma proprio in virtù di questo è stato possibile svolgere attività di analisi dei tabulati e intercettazioni sui telefoni della donna, per verificare che non ci fossero ipotesi delittuose e che i timori che qualcosa fosse successo si rivelassero infondati. Verifiche che non hanno portato ad un qualche segnale e che non danno motivi concreti di preoccupazione agli investigatori. Resta il fatto che la donna non si trova e non dà ancora segni della sua presenza. Proprio la volontà di non lasciare nulla al caso, di fugare dubbi e timori ha portato all’uso del massimo scrupolo da parte di chi sta procedendo alle verifiche. Perchè di solito la prassi nel caso dell’ allontanamento volontario non è previsto che la polizia, per quanto sollecitata dalle famiglie, si adoperi con mezzi d’indagine invasivi. Il controllo proprio dei diversi tabulati e movimenti della donna ha permesso di risalire agli ultimi contatti avuti, il giorno prima della scomparsa ma anche successivamente, con alcune persone che sono state sentite e hanno confermato di aver sentito la donna che mostrava una certa insofferenza ed insoddisfazione. Elementi che potrebbero certamente suffragare la tesi della scelta volontaria ma che non convincono ancora soprattutto i familiari. Il marito, come si può leggere a chiare lettere nell’intervista a lato, esclude categoricamente la possibilità di una fuga o di una scelta e teme che sia successo qualcosa di brutto alla moglie. Di certo anche il fatto che l’investigazione e gli accertamenti continuino per appurare la verità dimostrano come le ipotesi in campo siano ancora le più ampie. Non ci sono elementi che segnano una qualche preoccupazione o timore, Non ci sono insomma, per gli investigatori, riscontri oggettivi che fanno pensare al peggio e fortunatamente dunque rimane in piedi l’ipotesi dell’allontamento volontario. Ma questa storia potrà dirsi conclusa solamente quando Debora Citro sarà stata trovata e tutti quanti potranno tirare un sospiro di sollievo ed eliminare qualsiasi forma di preoccupazione. Fino ad allora le ricerche proseguono, le ipotesi restano tutte quante in piedi. Per capire cosa è successo.

Piero Quarto

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