X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – Ieri è stato un lunedì nero per i cittadini lucani. Ultimo giorno disponibile per poter liquidare l’Imu sulle seconde case e la Tares. File alle banche e soprattutto tempo di grandi stangate proprio a ridosso del Natale. Ma a conti chiusi almeno sulle seconde case potrebbe arrivare anche la stangata sulla prima casa anche se rimandata a gennaio.

Tutto questo è il segno tangibile che la vicenda dell’Imu ancora oggi è una questione tutta aperta, nonostante la lunga battaglia politica tra schieramenti all’interno del governo delle larghe intese. Così ieri è stato l’ultimo giorno di grandi code all’interno delle filiali bancarie, il tutto con lo scopo di dare nuova linfa alle casse già di per sé malaticce dello Stato e delle amministrazioni comunali. La stima sull’incasso dovrebbe essere di 16 miliardi recuperati dalla tassazione delle abitazioni di lusso, le seconde e terze case e i proprietari di prime abitazioni dotati di più di una pertinenza, ovvero garage, solaio o cantina. Nel grande schema dell’Imu rientrano anche quei proprietari che hanno concesso l’uso degli immobili secondari ai familiari. A questo si è aggiunta un’ ulteriore stangata, quella della Tares, la tassa sui rifiuti che dovrebbe oltretutto coprire anche una parte dei servizi comunali offerti alla cittadinanza.

Secondo la Cgia di Mestre il pagamento dell’Imu assieme alla Tares ha comportato un aumento del 10% della prima sui capannoni e della seconda per negozi (+34,5%) e ristoranti (+31%). «Rispetto a quando si pagava l’Ici, i proprietari di capannoni hanno subito nel 2012 un incremento medio del 100%, con punte che in molti casi hanno toccato il 154%», ricorda il segretario degli artigiani Giuseppe Bortolussi.

LA MINI IMU – Inzialmente il pagamento di questa “baby” tassa era previsto per il 16 gennaio, adesso però il termine è stato slittato al 24 di gennaio. In sostanza per 13 milioni di italiani a gennaio sarà il turno di calcolcare la mini rata dell’Imu sulle prime case.

Ci sono molti Comuni infatti che hanno deliberato aliquote superiori sull’Imu rispetto alla misura base del 4 per mille (lo 0,4%) stabilito dallo Stato. E adesso toccherà ai cittadini coprire quel “buco”. I contribuenti infatti dovranno versare entro il 24 gennaio il 40% della differenza tra le aliquote stabilite dai Comuni e quella determinata con lo 0,4% di base.

 E in Basilicata sono 26 i Comuni che hanno deliberato con aliquote superiori (la mappa completa è pubblicata nel box qui a fianco). Questo vuol dire che per gli abitanti toccherà di nuovo a gennaio fare la fila in banca per saldare anche questa “mini rata” che andrà ricalcolata. L’ennesimo salasso? 

 

LA LISTA DEI COMUNI:

MATERA

Cirigliano 0,5%

Craco 0,55%

Policoro 0,5%

Tursi 0,55%


POTENZA

Banzi 0,55%

Baragiano 0,5%

Bella 0,5%

Castelgrande 0,5%

Castelluccio Inferiore 0,45%

Francavilla in Sinni 0,6%

Genzano di Lucania 0,5%

Lagonegro 0,6%

Lauria 0,5%

Lavello 0,5%

Maratea 0,48%

Maschito 0,5%

Montemilone 0,55%

Oppido Lucano 0,6%

Pescopagano 0,6%

Picerno 0,5%

Pietragalla 0,5%

Potenza 0,5%

Ruoti 0,55%

San Fele 0,6%

Teana 0,6%

Venosa 0,45%




v.panettieri@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE