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CROTONE – Dopo Reggio Calabria, tocca ora a Crotone accogliere gli immigrati. La nave San Giusto della Marina miliare ha condotto nella città pitagorica 1.367 persone –  tra cui 192 donne e 156 minori – soccorsi in mare insieme alla nave Fenice e a una motovedetta della Capitaneria di Porto. 

Ma nella drammatica contabilità dell’ennesimo sbarco, c’è un aspetto particolarmente tragico: insieme a due donne incinte che sono state subito condotte in ospedale, a bordo di uno dei barconi è stato trovato anche un feto morto. Pare si tratti del corpicino di un piccolo nato morto durante il viaggio. Sul molo, il parroco di Isola Capo Rizzuto don Edoardo Scordio, presente durante l’accoglienza ai migranti, ha recitato una preghiera tra tutti i presenti prima che il feto venisse consegnato all’impresa di onoranze funebri.

VIDEO: LO SBARCO DEI MIGRANTI E DELLA BARA COL FETO MORTO

A Crotone, per prepararsi a gestire l’emergenza, era stata tenuta una riunione in prefettura alla quale hanno partecipato il sindaco di Crotone, il comandante della Capitaneria di Porto, i rappresentanti delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, del Suem 118, della Protezione Civile regionale, dell’Azienda sanitaria provinciale, delle associazioni di volontariato, della Croce Rossa e della Misericordia. 

VIDEO: IL CAPO DELLA MARINA: “ITALIA NON RESPINGE CHI HA BISOGNO”

Nel corso della seduta sono stati definiti gli aspetti organizzativi e logistici delle operazioni attinenti allo sbarco e la puntuale individuazione degli adempimenti facenti capo ai soggetti istituzionalmente coinvolti nel citato dispositivo. La Prefettura ha disposto l’istituzione di una sala operativa presso la competente Capitaneria di Porto per assicurare una più efficace ed efficiente direzione dei soccorsi ed ha programmato le necessarie attività di prima assistenza in favore dei migranti. Un centinaio circa di migranti sarà ospitato presso il locale centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto in attesa della compiuta definizione da parte del Ministero dell’Interno del piano di riparto con destinazione in diverse Regioni del Paese, presso le quali i migranti verranno trasferiti dopo le operazioni di sbarco.

Poco più di 24 ore prima, a Reggio Calabria ne erano sbarcati altri 1.300 (LEGGI), sempre nell’ambito dell’operazione Mare nostrum che in una sola giornata ha salvato in mare oltre quattromila immigrati.

GUARDA IL VIDEO: I SOCCORSI DELL’OPERAZIONE MARE NOSTRUM

Il pattugliatore Sirio, riferisce una nota della Marina Militare, sabato sera ha soccorso 73 migranti da un gommone in difficoltà, imbarcando anche 18 salme ritrovate a bordo dello stesso natante. Il Sirio ha inoltre soccorso e recuperato altri migranti da un altro natante sbarcando tutti ieri sera a Pozzallo: 266 migranti e 18 salme. 

Ieri sera a nord delle coste libiche, spiega la nota, con condizioni meteo-marine in peggioramento, un peschereccio sul quale erano imbarcati un numero elevato di migranti si é capovolto. Un elicottero della Marina Militare è decollato da Lampedusa per recarsi sul punto del naufragio. L’intervento in pochi minuti del pattugliatore Foscari, della corvetta Fenice, della CP 904 e della nave mercantile Burbon Orca ha permesso di soccorrere e portare in salvo rispettivamente 80, 32, 250 e 2 migranti presenti in mare al quale erano stati lanciati i salvagente dall’elicottero intervenuto per primo. Sei le salme recuperate, continuano al momento le ricerche di eventuali dispersi. 

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