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CATANZARO – Cinque condanne – a pene comprese fra 6 mesi e 4 anni e 6 mesi di reclusione – e due assoluzioni totali sono state sentenziate oggi dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro al termine dei giudizi abbreviati per sette imputati coinvolti nell’operazione antidroga dai carabinieri denominata “Stretto antico” (LEGGI LA NOTIZIA). Il giudice, Maria Rosaria di Girolamo, ha condannato in particolare (alcuni imputti sono stati contestualmente assolti per alcuni capi d’accusa): Fabio Bevilacqua a 4 anni e 4 mesi di reclusione e 12.000 euro di multa (il pm aveva chiesto 6 anni di reclusione); Maurizio Sorgiovanni a 2 anni e 4 mesi e 4.200 euro (chiesti 3 anni); Alessandro Pereloque Vecceroloque a 6 mesi e 1.400 euro per un solo capo d’accusa, mentre è stato assolto per tutti gli altri capi (chiesti 4 anni); Cosimo Pereloque Vecceloque (del ’71) a 4 anni e 4 mesi e 12.000 euro (chiesti 6 anni); Manuel Vecceroloque Pereloque a 4 anni e 6 mesi e 12.200 euro (chiesti 8 anni). Complatemante scagionati da ogni accusa: Vincenzo Abbruzzese (il pm aveva chiesto 6 anni di reclusione), e Lucrezia Cazzato (chiesti 4 anni). Un ottavo imputato, Cosimo Vecceloque Pereloque dell’89, aveva in precedenza patteggiato la pena, mente tutti gli altri hanno scelto l’abbreviato a seguito della richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura ed accolta lo scorso giugno. 

Gli imputati sono stati destinatari di un provvedimento di custodia cautelare eseguito all’alba del 24 gennaio con il blitz “Stretto antico” e, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbero stati dediti all’attività di spaccio di droghe pesanti, soprattutto cocaina ed eroina, in una delle zone “di competenza” dei rom stanziali di Catanzaro, in via Stretto Antico (da cui il nome dell’operazione), all’interno dell’accampamento degli zingari. La droga, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe arrivata dalla provincia di Reggio Calabria, Monasterace in particolare, dove risiedeva uno degli imputati, e sarebbe stata destinata allo spaccio nella zona di Catanzaro Lido, o anche nell’area di viale Isonzo. Nel corso degli interrogatori di garanzia gli accusati, affiancati dai rispettivi difensori (gli avvocati Lucio Canzoniere, Laura Parretta, Chiaravalloti, Raffaele Fioresta e Arturo Bova), si erano tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.
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