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Cocaina sequestrata al porto di Gioia Tauro

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ROMA – La Direzione centrale per i servizi antidroga ha reso pubblico il suo annuale bilancio che riepiloga lo stato dell’arte della lotta alla diffusione delle sostanze stupefacenti e al traffico nazionale e internazionale di droga e che precisa «l’attività e i risultati conseguiti nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti dalle Forze di Polizia, a livello nazionale e internazionale, illustrando contestualmente le prospettive evolutive del fenomeno e le conseguenti strategie di contrasto».

Il quadro che ne emerge evidenzia il ruolo preponderante della ‘ndrangheta calabrese soprattutto nel traffico e nella distribuzione della cocaina. Nel dettaglio, «sono aumentate del 23% le operazioni antidroga e del 17,63% i soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria» mentre si registra «un leggero calo per i sequestri: -14,86% rispetto all’anno precedente, con una flessione più marcata per eroina e hashish».

Come detto, poi, rispetto alla criminalità organizzata anche per il 2016 è confermata la posizione di assoluto predominio della ‘ndrangheta nella commercializzazione della cocaina.

Per quanto concerne, invece, la distribuzione dei sequestri il calo più evidente si registra per l’eroina, -35,50%, per la progressiva contrazione del mercato illegale, in costante decremento dal 2008. Per le amfetamine il calo è del 29,54 nel numero delle dosi e del 22,53% nei quantitativi in polvere: una riduzione «che deve essere letta in combinazione con il dato riferito all’intero panorama delle droghe di sintesi, che comprende anche allucinogeni e depressori, nonché medicinali contenenti principi attivi ad azione psicoattiva, il cui computo totale è crescuto del +25,43%. Anche per le dosi, il numero complessivo dei sequestri degli amfetaminici (12.825) e delle altre sostanze sintetiche (6.312), in aggiunta a quelli di compresse e pasticche indicati nelle cosiddette ‘altre droghe’ (185.233), porta a attestare dati di assoluto rilievo, mai toccati prima».

La cospicua riduzione dei sequestri di hashish -64,81% trova, invece, giustificazione «nel riposizionamento delle rotte di traffico nell’area del Mediterraneo, dopo i durissimi colpi messi a segno dal dispositivo aeronavale di contrasto nel triennio 2013-2015».

Grosso incremento, invece, dei sequestri di marijuana, saliti a 41,6 tonnellate, con un aumento del 347,15%, considerato «un elemento di assoluta novità, in assoluta controtendenza rispetto all’anno precedente, che testimonia la recrudescenza della rotta tra le due sponde del Canale d’Otranto, cui ha fatto eco la notevole crescita, pari al 233,65% rispetto al 2015, dei sequestri di piante di cannabis sul territorio nazionale, 465.000 unità, riferite a piantagioni prevalentemente localizzate in Puglia, Lazio e Sicilia».

Quanto al traffico di cocaina, traffico in cui la ‘ndrangheta svolge un ruolo centrale, «non solo non accusa flessioni, ma è in costante incremento (+16,12%), documentando, con 4,7 t di stupefacente sequestrato, l’esistenza di consolidate sinergie tra gruppi criminali italiani e stranieri, come anche accertato per i traffici riferiti ad altre tipologie di stupefacenti».

Riguardo al ruolo della ‘ndrangheta anche per il 2016 la criminalità organizzata calabrese, ha una «una connotazione, oltre che transnazionale, marcatamente imprenditoriale, forte dei collaudati rapporti con i Paesi produttori, una ramificata presenza in territori interessati dal transito ed una disponibilità finanziaria praticamente illimitata, che garantisce investimenti nei principali mercati illegali».

Rispetto alla ‘ndrangheta le altre organizzazioni criminali si pongono «ad un livello più basso. I sodalizi campani e pugliesi, favoriti, i primi, dalla storica e rinnovata capacità, specie delle organizzazioni camorriste più radicate, di relazionarsi con consorterie straniere; i secondi, invece, versatili e flessibili verso affari sempre diversi, dalla particolare posizione geografica della regione, si trovano al centro delle principali rotte del Mediterraneo, in particolare di quella balcanica, sembrando ultimamente focalizzati sulla commercializzazione della marijuana proveniente dall’Albania».

 

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